PLOVDIV, Golden

golden

Dietro il nome che cita direttamente la città bulgara si cela il producer italiano Marc Ash, fra le altre cose uno dei protagonisti della scorsa edizione del Varvara Festival. La stessa Blacksilk è una sua creatura e ha base a Berlino. Con quest’esordio, uscito in vinile 12”, Ash prova a sintetizzare al meglio tutte le sue passioni, ad esempio l’ebm in “Ammonia”, ma non quella roba spesso volgarotta che si ascoltava in giro anni fa nei classici locali a tema electro-goth: qui c’è opportuna spinta “sadica”, mai però fuori contesto, siamo dalle parti di un Fernow più elegante… Il tiro è forte per tutto il disco, spicca la squadrata “Situationist International”, evidente la vicinanza a tutte quelle storiche proposte di marca teutonica, ma la traccia migliore credo sia quella che apre il secondo lato, “Do Ut Des”: un marasma elettro-psichedelico dove albergano strane sfumature à la Throbbing Gristle, quelli più fatti però, e base tribale in salsa trancedelic. Chiude la febbrile “Lossy Star”, come un tremendo crash cardiaco e in loop, quindi una cosa efficace e ansiogena come poche. Come inizio direi che ci siamo…