PETER BRODERICK, http://itstartshear.com

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Classe innata e canzoni, finalmente.

Immaginate i titoli di apertura di “American Beauty” di Sam Mendes, cambiate la musica e sovrapponeteli con questo lavoro dell’ex collaboratore degli Efterklang. Ora pensate a un film completamente diverso, dove la formula non è soltanto una banale descrizione del vuoto esistenziale dei protagonisti, ma qualcosa di più. Avrete “I Am A Piano”, pezzo mostruosamente bello dove gli ipotetici sguardi degli attori si incrociano con i nostri, presi dalle frenesie della routine quotidiana, spesso dimentichi di quella cosa chiamata umanità. Questo e altro ancora è http://itstartshear.com, pubblicazione che illude gli animi dei sognatori e centra il bersaglio dell’empatia.

Bellezza e sofferenza vanno di pari passo, accompagnate da note precise di pianoforte, mentre gli archi e i cori sono pronti a farci venire il magone quasi a comando. Cos’è, se non positivo spleen, “A Tribute To Our Letter Driving Days”? In questo pezzo le parole sono vita e passione: I will start with Dearest and end with Love. And I will be on your floor in two days. Read me, read me over and over. Place me, place me under your pillow.

Non c’è da aggiungere altro, se non il fatto che il tutto è suonato con arrangiamenti sempre al limite del sontuoso, però mai compiaciuti. Si lambisce magari una classicità di fondo che a volte può stufare, ma Broderick non sembra curarsene più di tanto. Va per la sua strada (è un curioso, la sua storia professionale lo dimostra appieno) come in “Asleep”, soul venato di tristezza da quelle voci-fantasma. “Trespassing”, invece, è “grazia” e “ultimo addio” messi insieme ma suonati al buio, in un apparente “buona la prima” che impressiona. “Bad Words” è un divertissement in lingua tedesca che prende a prestito la lezione bacharachiana, rinchiudendola in un scatola dei sogni invero affascinante. Una consacrazione per il ragazzo, bravo a suonare classico ma allo stesso tempo personale. Ci mette in seria difficoltà la sua ultima fatica: non ci sono agganci stilistici mai troppo netti, solo una disarmante sincerità. È un lavoro che sceglie una strada impervia, quella della bellezza senza tempo: fortunato chi avrà voglia di affrontare questo pellegrinaggio, ne sarà ripagato per tutta la vita.

Tracklist

01. I Am Piano
02. A Tribute To Our Letter Driving Days
03. Blue
04. It Starts Hear
05. Asleep
06. Colin
07. Bad Words
08. With The Notes On Fire
09. Trespassing
10. Everything I Know