OOZEPUS, Your Limit

Quando c’è da far sanguinare i padiglioni auricolari il Giappone è sempre il paese con i mezzi più affidabili. Negli Oozepus militano Uchino dei Coffins, chitarra e voce, e Masahiko Okubo, basso e voce, già anima di Linekraft (qualcuno lo ricorderà nella versione congiunta col nostrano Cazzodio col nome Cazzokraft) e Longdreamdead (misto grind/industrial di cui ancora posseggo la cassetta split con i noti Fuck The Facts). Alla batteria è presente un tale Satoshi Idaka, a me colpevolmente ignoto. Da questo scontro, magari prevedibilmente, emerge un progetto che deve molto sia all’Inghilterra, sia al proprio paese natio. Nella fattispecie, da un lato stanno i Godflesh, dall’altro gli Zeni Geva. La presenza di un batterista umano e il suo stesso modo di suonare, oltre che la struttura dei pezzi con brevi pattern che si ripetono a oltranza, rimanda indubbiamente agli Zeni Geva. Lo stile di Uchino, invece, presenta parecchie affinità anche con Justin Broadrick oltre che con KK Null, così che si crea un muro sonoro a volte più serrato, altre più dilatato (mi vengono in mente i primissimi Scorn), ma comunque sempre insuperabile. L’uso della voce è più particolare e cerca soluzioni variegate, anche se si rimane sempre in preda alla sofferenza.

Non si può concedere agli Oozepus il valore aggiunto della novità e dello shock dell’inaspettato, ma il loro noise non può lasciare indifferente chi apprezza questi suoni particolari.