OMEN + EXILED ON EARTH + WHISPERZ, 18/5/2017

Roma, Jailbreak.

Se c’è una cosa che a Roma non succede mai è che qulcuno organizzi una serata totalmente basata sull’heavy metal classico. Ancora più raro è che gli headliner, come in questo caso, siano di tutto rispetto.

Ad aprire le danze ci sono i locals Whisperz, che hanno un sound abbastanza personale, ma all’attivo un solo album, omonimo, uscito dieci anni dopo la loro formazione. Suonano spesso da queste parti e stasera non deludono le aspettative, dimostrandosi di gran lunga migliori in sede live che su disco. Molti brani nuovi in scaletta e quindi molto materiale ancora non registrato, più maturo rispetto a quanto già inciso per il debutto.

Seguono gli Exiled On Earth, altra band di queste parti, attiva dal 2000 e con dentro due membri dei Rosae Crucis. A differenza di questi ultimi, il loro è un heavy/thrash che strizza l’occhio ai Coroner e anche un po’ ai Control Denied. Non rimango  colpito dal loro show e credo che, nonostante l’ineccepibile livello tecnico, live non siano così coinvolgenti. Carini, ma nulla più.

Viene finalmente il turno degli Omen, che dedicheranno il concerto alla memoria di Baffo (organizzatore storico dell’underground metal romano, morto ormai cinque anni fa e il primo a farli suonare nella Capitale) e partono alla grande con “Death Rider”. Sebbene nessuno metta in dubbio la qualità dei loro dischi, in giro si dice spesso che live non siano niente di che e che a volte siano stati addirittura penosi. Quasi tutti gli avventori presenti questo lo sanno bene, ma hanno deciso comunque di scommettere. Almeno a giudicare da questa performance, parrebbe che quelle in giro sul conto della band siano solo dicerie, dato che è a dir poco ineccepibile: l’unico fondatore rimasto è Kenny Powell, ma la line up si dimostra comunque molto valida, con un Kevin Goocher al massimo della forma dietro il microfono. La scaletta è ben bilanciata tra presente e passato, con molti estratti dai primi due album: “Last Rites”, “Dragon’s Breath”, “The Axeman”, “Warning Of Danger”, “Battle Cry” e la conclusiva “Die By The Blade”.

Quello di stasera è stato veramente un ottimo show: dispiace solo sapere che con un nome del genere in città l’affluenza si sia limitata a nemmeno un centinaio di persone. Non ci si stupisce se – con una risposta di pubblico simile – band di questo livello non passano così spesso da queste parti.