OLIVIER DI PLACIDO AND FRITZ WELCH, S/t

Francia e Stati Uniti fanno crash, si vogliono bene e il risultato è questa cassetta nera dall’artwork che più spartano non si può (giusto la copertina con foto e nomi). A dire la verità c’è anche un po’ di Italia, i più attenti sapranno che Di Placido bazzica Napoli da tempo (era parte dei Many Others col socio Francesco Gregoretti dei Grizzly Imploded). Welch, invece, proviene dai folli Peeesseye (cercate assolutamente Mayhem In The Mansion, Shivers In The Shack, gioiello weird-noise che ha pochi eguali ancora oggi), ma presto li ha messi da parte per continuare in solitaria, o tutt’al più con qualche amico che gli garba: Tim Olive o Dylan Nyoukis, in quest’ultimo caso pubblicando per Chocolate Monk, l’etichetta fondata da Nyoukis.

I due pezzi, tra mille virgolette, pubblicati per la Human Sacrifice dello stesso Welch, sono quanto di più ostico e senza senso possiate ascoltare: cigolii, sfregamenti di oggetti amplificati (Di Placido è un maestro nel seviziare le corde della sua chitarra), come a creare atmosfere tese e giocose allo stesso tempo (immaginatevi le nuvolette dei fumetti piene di squeech, taaaak, uuuuooouuuhh invece delle solite didascalie) frutto di un evidente buona-la-prima (la seconda parte è più articolata). In linea teorica potrebbero pure irritare, invece stappano le orecchie come meglio non si potrebbe. Di Placido stesso confessa via mail: for this tape, Fritz sent me some recordings directly made with the microphone of the computer 🙂 i really like this one, it’s really rough!

Questa potrebbe essere l’ideale colonna sonora per un film giapponese di quelli strambi assai, con protagonisti personaggi muti e presi da improvvisa isteria recitativa. Va da sé che è roba sconsigliata agli amanti di cose più regolari.