OFFICINE SCHWARTZ, L’Opificio

OFFICINE SCHWARTZ, L'Opificio

A due anni da un primo cd+dvd che conteneva Colonna Sonora Di Remanium Dentaurum, il primo 7″ “Fraulein”, le tracce della cassetta live a El Paso divisa con i DsorDNE e il documentario “Da qui alla ruggine”, la Again Records (insieme a Luce Sia e Fonoarte) continua l’operazione di recupero cronologico del lavoro degli Officine Schwartz, dunque ristampa il mlp Carica! e il full length L’Opificio, aggiungendo tre pezzi presi da compilation dello stesso periodo. Carica! uscì nel 1990 per la Kom Fut Manifesto, etichetta legata al Club Maffia di Reggio Emilia che avrebbe stampato anche L’Opificio, la compilation Stoccaggio Armonia E Meccanica nel 1994 e l’ultimo album uscito a nome Officine, il cd Ferrodolce (2002).

Il mlp è la cosa più eterogenea che gli Officine Schwartz abbiano concepito in quel periodo, perché i quattro pezzi inclusi rielaborano molte influenze in un turbinio mutaforme. La traccia omonima è la più rappresentativa del gruppo, in quanto alla ritmica quasi militaresca si uniscono i fiati, creando il suono di una banda che accompagna uno spettacolo quasi circense (questa è la prima immagine che mi è venuta in mente riascoltandolo). L’atmosfera cambia totalmente con “La Ghisa” e il viaggio ci porta in un club fumoso dove un Fred Buscaglione in tuta da lavoro, accompagnato da piano, basso e fiati, canta di un amore perduto a causa della ghisa. “L’Incudine Languida” mischia funk e cabaret per decantare le cose meravigliose che si possono comprare grazie ad un fantomatico “credito operaio”: questo mi fa venire in mente il fatto che nel 1990 i canali Mediaset erano nati da dieci anni e avevano incarnato lo spirito dello yuppismo più spinto, facendo credere alla gente che non ci fosse bisogno di fare gavetta e che per creare le basi per una crescita nel proprio lavoro – e in generale nella vita – bastasse la convinzione di essere qualcuno e vendere questa falsa verità anche agli altri. “G.R.U.” è più in linea con quello che ci si aspetterebbe dalla band bergamasca, essendo un brano che mischia rumorismo industriale, piano, contrabbasso e recitato.

L’Opificio esce nel 1991, un anno dopo Carica!, e vede il gruppo collaborare insieme ad Andrea Chiesi, disegnatore modenese che si occupa di pittura, fumetto e incisione. È Chiesi il creatore della figura dell’opificio che va oltre al luogo di trasformazione della materia prima: per lui si tratta di un “enorme complesso industriale a metà via tra fonderia infinita, tempio e base segreta. Essere vivente moribondo, madre terra malata, ferita”. Nel suo fumetto (incluso sia nella prima edizione del disco, sia in questa ristampa) la fabbrica è viva come immagine, ma rappresenta la morte e l’oppressione, e la storia inizia col protagonista che scrive una lettera: “sapessi cara amica, quanto sia triste starsene fra queste nere torri d’acciaio e pietra che agonizzano ogni giorno senza morire mai”. Trovo questa visione un po’ in contrasto con quella proposta dalle Officine Schwartz in precedenza, perché il lavoro duro dell’operaio veniva celebrato e la fabbrica era un simbolo quasi futurista, mentre nel fumetto sembra un moloch che mi ricorda l’effetto che aveva il tribunale per Josef K ne “Il processo” di Franz Kafka. Da questo contrasto nasce un opera quasi teatrale, dove il gruppo crea un dramma fatto di cori, percussioni industriali (se avete presente i primi Test Department, sapete cosa intendo), fiati, fisarmonica, violino… Il tutto si unisce creando struggenti canti popolari, ballate o potenti marce.
In chiusura, come detto, abbiamo tre tracce provenienti dalle compilation Tecnologie Del Movimento, Sezione Aurea e Stoccaggio Armonia E Meccanica – 1983 / 1994.

Questa ristampa è un must per i fan della band, perché il suono è pulito e presenta al meglio il materiale dei due vinili. Per coloro che non abbiano idea del contesto nel quale si muovevano le Officine Schwartz, una parte “redazionale” più ricca rispetto a quella presente – che riporta le grafiche dell’album e poco più – sarebbe stata gradita.

Tracklist

Carica!

01. Carica!
02. La Ghisa
03. L’Incudine Languida
04. G.R.U.

L’Opificio

05. Il Dio Macchina Ha Voluto Il Caos
06. In Fabbrica
07. Canto D’Amore Delle Ruspe & Dei Sassi
08. Inno Dell’Opificio
09. Il Mare D’inverno
10. Hey Pole Siroko
11. Tamme Vogel
12. Torna In Cantiere
13. Asturiana
14. Si Riposa La Domenica
15. Einheitsfrontlied

Bonus Tracks

16. Pannelli Solari
17. Ninna Nanna Del Capolinea
18. De Bellica Terra