OBEDIENCE TO DICTATOR, The Greater Of Two Evils

Obedience-To-Dictator

Breve promo per questo giovane gruppo di Perugia all’esordio quanto a registrazioni. Si tratta sostanzialmente di due pezzi veri e propri di death metal a tematica fantascientifica. Nessuna elucubrazione in salsa Nocturnus purtroppo, dai testi emerge fantascienza cinematografica moderna piuttosto mainstream: “Predator”, “Alien”… e dagli intermezzi anche “blockbuster” come “Men in Black” e “Mars Attacks”, non certo dei capisaldi del genere, soprattutto il primo, e che mal concepisco in un contesto death metal. Sia chiaro, ognuno parla di quello che vuole e non è che il death metal debba aver per forza a che fare con squartamenti, Satana o Cthulhu, però, insomma, “Men in Black” sta al death metal come Ingmar Bergman al pop-punk, si rovina completamente l’atmosfera! Sì, penso si sia capito che “Men in Black” mi faccia abbastanza cagare… Comunque, musicalmente le cose vanno un po’ meglio. Nulla di trascendentale, eh: emerge un grande amore per il death metal americano classico, echi di Malevolent Creation, echi più vaghi di Morbid Angel, senza il loro tasso tecnico ma senza nemmeno compensare in termini di violenza sonora. Si rimane un po’ in un limbo che lascia poco di sostanzioso da gustarsi e le reminescenze hardcoreggianti (hardcore moderno, Hatebreed toh…) non è che migliorino la situazione, sono passaggi un po’ appiccicati che allontanano i fan della vecchia scuola ma nemmeno attirano gli estimatori delle modernate tipo Heaven Shall Burn. Restiamo comunque ancora lontani dal deathcore. Insomma, voto: gli Obedience To Dictator dovrebbero capire un po’ meglio dove andare a parare e in quello impegnarsi a fondo in modo da stringere fra le mani qualcosa di più.