NOTHING, Guilty Of Everything

Nothing

Non cambia la mia opinione sui Nothing, già visti all’opera un paio d’anni fa su A389. A campionato perso, libere da pensieri, alcune squadre giocano le loro migliori partite. I Nothing arrivano più di vent’anni dopo lo shoegaze, rifacendolo così bene da convincerci di essere la ristampa di qualche gruppo sconosciuto all’epoca, passato ingiustamente inosservato e meno male che c’è… Relapse. È abbastanza chiaro, infatti, che il genere sia riaffiorato nel mainstream (nuovo My Bloody Valentine, reunion varie) e da un po’ di anni anche in acque più pericolose (ma non solo, chiedete al gentile Tim Hecker), dove ha fatto nascere ibridi più o meno validi, ad esempio Jesu, Alcest, Nadja, Amesoeurs… per non parlare del caso (inspiegabile) Deafheaven dello scorso anno. Non si sa quanto in effetti l’etichetta abbia pensato di cogliere l’attimo buono con loro o – pur nelle differenze – con i True Widow, si sa solo che Guilty Of Everything è un signor disco: soave, malinconico, “sospirato” e un po’ sulle nuvole, probabilmente rumorosissimo nella sua versione dal vivo. I Nothing piano piano hanno imparato a fissare come si deve le loro scarpe: la prova è “B&E”, risuonato molto meglio che sulla loro cassetta d’esordio di qualche anno fa, sulla quale è possibile sentirlo meno bello e… meno furbo. La loro colpa è quella di non essersi presi dei rischi. Ma quanto è davvero una colpa fare quello che magari, banalmente, ti piace?

Tracklist

01. Hymn To The Pillow
02. Dig
03. Bent Nail
04. Endlessly
05. Sumersault
06. Get Well
07. Beat Around The Bush
08. B&E
09. Guilty Of Everything