NORTHAUNT, Istid I-II

Northaunt1

Hærleif Langås (Northaunt, ma anche The Human Voice e Mulm), norvegese, è un uomo molto discreto (non ricordo una sua intervista) e produttivo il giusto, nel senso che ha saputo dosare le uscite in quindici/vent’anni di carriera, prima in compagnia di Ketil Søraker, poi da solo. Lo troviamo ancora una volta su Cyclic Law, con un lavoro che come sempre potrebbe appartenere anche all’estetica Glacial Movements (la foto di copertina è di Bjarne Riesto, che firma quasi tutti gli artwork dell’etichetta di Alessandro Tedeschi), dato che si parla di paesaggi innevati e mondi senza l’uomo/prima dell’uomo. Se diamo per scontato che per questo tipo di dischi occorra partire consapevoli e che non si possa pretendere novità da chi ha scelto di proporre un genere ipercodificato, rimane comunque l’impressione che un doppio album per un totale di un’ora e venti di durata dovrebbe, specie se firmato da un talento, regalare qualche vertigine in più, se non con qualche sorpresa, almeno con qualche passaggio potente e memorabile. Sostanzialmente, invece, nel tentativo di rievocare l’immobilità di un paesaggio eternamente uguale, si finisce per rimanere immobili e basta, ricorrendo a suoni di synth e campionamenti stra-sentiti, così il risultato è una new age polare unita a qualche suggestione dark ambient, senza che da una parte ci sia il romanticismo (l’infinito/indefinito distendersi del gelo) e dall’altra il pericolo (la morte sicura che stare in certi più di qualche ora comporterebbe).

Tracklist

1-1 Istid
1-2 Endless Ice
1-3 Boreal
1-4 The Unseen Earth
2-1 Mammoth
2-2 Moraine
2-3 Extinction Event
2-4 Cold Streams