NOISEM, Blossoming Decay

Noisem2

A389 Recordings si è rapidamente imposta come cult-label. L’approccio totalmente do it yourself (a novembre del 2014 ho visitato la sua sede, che è semplicemente un piccolo magazzino in un comprensorio di Baltimora: mentre davo un’occhiata in giro, i ragazzi imbustavano a mano i vinili per l’allora immimente tour americano degli Iron Reagan), la cura maniacale nel produrre dischi perfetti sia dal punto di vista grafico, sia da quello sonoro e, dulcis in fundo, il fatto di aver rilanciato la carriera degli Integrity, la mettono di diritto fra le etichette più valide ed estreme in circolazione. Aggiungete poi che il proprietario Domenic Romeo ha suonato in un gruppo del calibro dei Pulling Teeth e il gioco è fatto. Il nuovo album dei Noisem (sempre da Baltimora) esce – come Agony Defined – ancora una volta per A389, mostrando ulteriori progressi evolutivi. Se infatti il lavoro precedente era di indubbio spessore e aveva ritagliato alla band una nicchia di popolarità crescente nell’ambiente, con questo Blossoming Decay la band raggiunto lo stato di grazia: la fusione della matrice hardcore/thrash/death che ha imbastito è una mazzata che vi farà saltare via i denti. I pezzi sono feroci e abrasivi, figli dell’old school più sanguigno, ma filtrati con un suono moderno e asciutto. Nulla è stato lasciato al caso: ogni brano è stato scritto e suonato per fare male, molto male. Le chitarre macinano riff a mitraglia, alternando parti velocissime e stacchi monumentali. Sezione ritmica implacabile nel gestire un muro di suono che vi tramortirà. La voce è cartavetrata allo stato puro, micidiale nello scandire testi che trasudano morte. Siamo oltre la banale categorizzazione all’interno dello sfaccettato mondo thrash/death: qui troviamo una creatura malevola che si nutre di quel mondezzaio che è l’umanità, per poi vomitare rumore allo stato puro. Sono da tenere d’occhio, i Noisem: credo che in futuro ne sentiremo ancora parlare.