NICOLA SANI, TEMPESTATE and Other Works

Nato a Ferrara nel 1961 e romano d’adozione, Nicola Sani ha studiato composizione con Domenico Guaccero, Luigi Nono e Karlheinz Stockhausen, rivelandosi un compositore tanto prezioso quanto ostinato nella dedizione alla ricerca ed alla sua costante verifica legata alla trasformazione del suono in entità autonoma e spaziale.

Edito dalla casa discografica Stradivarius/Milano Dischi, questo cd raccoglie 5 tracce composte nel periodo 2012-2019 e registrate nel 2021 con l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius, con la regia del live electronics in capo al massimo esperto italiano del settore, Alvise Vidolin.

La lezione teorica di Guaccero, Nono e Stockhausen è qui riletta in chiave contemporanea, con la peculiarità di Sani per quel suono vissuto e artigianale basato sulla collaborazione con gli esecutori che si realizza in pieno. Oltre a quelli già citati, altro nome tutelare in continua ricerca di un suono assoluto e inaspettato è certamente quello di Giacinto Scelsi: una delle tracce più affascinanti è proprio “Gimmie Scelsi”, titolo geniale che l’autore confessa di aver “trovato”, come epifania, nel cuore della notte(!).

Allora diciamo anche che una delle caratteristiche del background di Sani – oltre agli studi accademici e le collaborazioni formative come quella a Friburgo all’interno dello straordinario  Experimentalstudio della Radio SWR – è proprio il legame col rock più avanzato e psichedelico del secolo scorso, dai Pink Floyd di Ummagumma ai Rolling Stones di “Gimme Shelter” (per l’appunto), dal Frank Zappa compositore (e non solo) per finire ai Cure e al loro marchio di fabbrica sonoro, il ribattere di un singolo accordo come in “Faith”. Tutto ciò fa scorgere un antico ma mai dimenticato amore per quelle espressioni musicali extra-colte, spesso sconosciute o palesemente sgradite ai compositori accademici e della (cosiddetta) musica contemporanea. Anche in forza di questi suoi interessi a 360 gradi, l’arte di Nicola Sani risulta attuale e intrigante anche per chi solitamente non approda a questo tipo di proposte.

Da “Seascapes IX” a “Deux, Le Contraire De Un”, continuando con le orchestrazioni assolutamente spaziali di “Light Red Over Black”, il trip sonoro che Sani ci invita a percorrere è (parole sue) “quello di esistere come un viaggiatore che, nel percorrere il territorio che sta esplorando, diventa parte di quello stesso universo e di quel mondo di cui, ascoltando, racconta”. Quindi l’espressione più corretta per avvicinarsi a Tempestate And Other Works, è quella di “viaggio-sonoro”, da compiersi certamente anche nella versione d’ascolto dal vivo, immersi in un ambiente di spettri acustici risonanti, essi stessi idea portante di un’esperienza concertistica avvolgente e vibrante.