NESSUNO, Ubagu

Nessuno

Nessuno è il nome del progetto portato avanti da Michele Carnielli, già incontrato come chitarrista dei Fastback, uno strano crocevia in cui vanno a confluire strade differenti eppure accomunate da una spiccata propensione per le atmosfere oscure e la capacità di veicolare sensazioni e stati d’animo. L’idea è quella di convogliare in un unico magma sonorità wave e mood black, con un forte taglio cinematografico e una più o meno evidente pulsione neoclassica. Ciò che ne scaturisce è un insieme di brevi suite strumentali che richiamano alla mente alcuni lavori targati Cold Meat Industry, in cui l’interagire di chitarra e synth drappeggia paesaggi notturni carichi di tensione, spesso permeati da un’aura mistica e dilatata. Sembra quasi di scorgere la nebbia che ricopre ogni cosa e dona un aspetto evanescente al tutto, ma non di rado si avverte anche uno strappo nella coltre e la cappa di oscurità lascia trapelare un’attitudine quasi eterea, a donare un contrasto all’interno di un lavoro che non sembra all’apparenza porsi come obbiettivo primario quello di tracciare nuovi percorsi, quanto il concentrarsi sulla composizione e sulla capacità di costruire paesaggi in note dal forte impatto visivo. Con “Opaco”, però, si osserva una differente linea evolutiva, più corposa e contaminata, con una maggiore spinta a “forzare” la scrittura e l’inserimento di una più netta contrapposizione tra suoni e disturbi, classicità e attitudine estrema, per quello che è uno dei momenti più interessanti dell’intero album. Questo sembra essere l’incipit di un mutamento d’umore, una pulsione l’anima più instabile e deviata del progetto, che – pur senza stravolgere la sua natura – sembra finalmente aver lasciato andare gli ormeggi per inoltrarsi senza remore nei recessi più bui della mente. Questa ultima parte finisce per portare a compimento quanto accennato nella prima, così da svelare una struttura in crescendo che dona ad Ubagu una sua compiutezza proprio nell’ascolto completo, pesandone le reali potenzialità. Quello che a un approccio distratto potrebbe apparire un album di maniera, finisce per rivelarsi una subdola tela di ragno in cui si rischia di restare volontariamente invischiati.

Tracklist

01. Lupercalia Nera
02. Rituale Zero
03. La Cosa Nell’Albero Cavo
04. Iblīs
05. Siamo Nati Nella Nebbia
06. Viaggio Nel Grigio
07. Opaco
08. Lento E Deforme
09. Magia Statica
10. Spirito Preterumano