NERO KANE, Tales Of Faith And Lunacy

Ci vogliono fede e follia per addentrarsi nei racconti sonori del songwriter e chitarrista italiano Nero Kane. Fede nel verbo del miglior rock blues, quello senza tempo, quello senza facili redenzioni. Follia perché è per cuori selvaggi percorrere questo sottile confine tra sacro e profano, tra mito fortemente cinematografico e storia. Tales Of Faith And Lunacy, uscito a fine ottobre in vari formati per Nasoni Records, BloodRock Records e Anacortes Records, segue di due anni l’esordio sulla lunga distanza Love In A Dying World, prodotto a Los Angeles da Joe Cardamone (The Icarus Line, Holy War). Qui abbiamo a che fare con ballate introverse, dal fascino ancestrale, immortalate da Matt Bordin della Squadra Omega, cupe come la notte, rese ancora più fosche da una sottile polvere desert rock che ammanta ogni cosa.

L’iniziale “Lord Won’t Come”, scheletricamente reiterativa, è chiara sin dall’inizio e da, piccolo sermone dark folk, si evolve in visionario crescendo dal fuoco psych. Immaginate un rito architettato da Swans e Black Heart Procession, officiato dagli spettri di Mark Lanegan e Nico, benedetto da Johnny Cash, dal Nick Cave di Murder Ballads e dalla PJ Harvey di To Bring You My Love. Il riff gotico di “Mechthild” – dedicata alla mistica Mechthild Von Madgeburg – vede alla voce la sola Samantha Stella, visual artist che ha diretto anche il video del succitato primo singolo “Lord Won’t Come” e che collabora appunto al disco in veste di autrice, cantante e tastierista.

I sette brani in scaletta traggono influenza tanto dal classico immaginario western a stelle e strisce quanto da suggestioni europee medievali e non è un caso, dunque, che alla carrellata di figure (ri)evocate si aggiungano “Mary Of Silence”, con il violino di Nicola Manzan (Bologna Violenta) in evidenza, e “Magdalene”, più elettrica. “Lost Was The Road”, ci dice in loop Nero Kane, mentre il gran finale è affidato ai dieci e passa minuti di “Angelene’s Desert”, dove l’incedere parimenti ieratico dell’organo e della voce di Stella fa da tappeto alla caduta di tutti gli angeli. È una bella catarsi imboccare queste strade del male.