NAGA, Inanimate

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Dei Naga abbiamo già tessuto le lodi in passato, quando l’album Hēn (Lay Bare Recordings,  Fallodischi, Shove Records, La Fine) e le loro esibizioni live avevano lasciato un segno profondo, grazie a un suono capace di inglobare all’interno di una spessa coltre doom suggestioni differenti e dal forte impatto immaginifico. Oggi, la band torna con un ep in edizione limitata, un traguardo importante perché ci permette di confermare le ottime impressioni suscitate e la posizione di tutto rispetto all’interno di una scena tanto affollata quanto non sempre in grado di offrire agli appassionati simili prove di coraggio e personalità. La stessa scelta di rendere omaggio a un brano dei Fang, realtà di culto della scena hardcore anni Ottanta, alla quale già Mudhoney, Butthole Surfers, Metallica e Nirvana avevano reso tributo, dimostra la voglia di rompere gli schemi e offrire una visione differente su una materia troppo spesso affidata alla mera conservazione dei suoi codici comportamentali. Una sensazione ribadita con forza nei tre brani originali, vere e proprie discese negli inferi a cavallo tra doom, sludge, black e atmosfere dal mood non distante da certo dark ambient, così da rassicurarci sulla effettiva portata di un piccolo caso non solo nazionale. A suo modo, poi, ogni traccia mostra una sfaccettatura differente di un linguaggio tanto più interessante quanto sempre curato e rifinito in ogni sua sfaccettatura, dalle trame ai suoni, così da ingannare sulla effettiva data di nascita della band, che in realtà è attiva dal non lontano 2013. Nessun dubbio, quindi, nel continuare a consigliare caldamente i Naga a chiunque ami certi suoni, ma ne voglia assaporare una deriva attuale e priva di timori reverenziali per i mai troppo osannati padri putativi.

I want to be a star, I’m going to have a car. And you’ll have to admit, I’ll be rich as shit. I’ll just sit and grin, the money will roll right in