MY DEAR KILLER, The Cold Plan

My Dear Killer fa musica brumosa, con un sottofondo sempre idealmente limaccioso (l’apporto di Stefano De Ponti in fase di arrangiamento e sampling si sente tutto) che porta inquietudine. Non potrebbe essere altrimenti, visto il nome scelto e data l’intestazione, un “piano freddo”, tipico di chi nasconde dentro sé (forse) un’azione segreta per poter fuggire, chissà dove poi…, più probabilmente un piano per poter rimanere in pace e senza distrazioni sociali. Stefano Santabarbara ha impostato tutta la sua poetica su queste coordinate, in fondo il suo è un discorso coerente, cocciuto finanche, che non ammette distrazioni. I brani sono tutti fatti in una certa maniera, le parole sono pesanti e come cantate a morsi, l’incedere è al solito claudicante, timido e segretamente aggressivo allo stesso tempo. Rispetto però a Clinical Shyness e The Electric Dragon Of Venus, in questo nuovo album la formula pare essersi sciolta ancora di più: le carezze acustiche e le pennellate di elettrica di “The Winter’s Bride”, l’incedere classicamente malinconico di “The Thiefs”, le disillusioni di “I Am A Part Of This Machinery” siamo di fronte a una piccola collezione di canzoni fragili e perse, che servono sostanzialmente a MDK per tirarsi fuori da una seduta di auto-analisi che non è certo indolore, ma che porta i suoi frutti; dato che i demoni non accennano ad andarsene, tanto vale combatterli, visto che le ferite ci sono già e mostrarle senza tentennamenti può risultare catartico. The Cold Plan vi sarà utile per affrontare l’ultima parte dell’inverno, prima di essere costretti ad esporvi alla primavera. Ma il “piano freddo” è lì e lo potrete usare appena ne avrete voglia, in modo da ritrovare subito le tenebre, e la tranquillità, anche in piena estate.

Vi presentiamo in anteprima il videoclip di “Skyscrapers” – oltre alle parole è il paesaggio che parla letteralmente – girato nel Canton Ticino e opera del regista Theodor Guelat.