MUNCHIES ON FLOWERS, S/t

MUNCHIES ON FLOWERS, S/t

Dietro questo curioso nome si cela il toscano Riccardo Gorone, già parte dei Fauve! Gegen A Rhino, che da qualche tempo ha deciso di operare in proprio, e questo disco testimonia la bontà della scelta.
Con Andrea Lulli aveva già realizzato un album interessante, nel quale i due, in combutta con Paolo Tarsi, omaggiavano nientemeno che John Cage.

In questo lavoro, invece, tra l’apertura con “Cantatrice Chauve”, che spiazza per quanto suona eterea e che può ricordare addirittura certe cose di Lovisoni/Messina (quelli di Prati Bagnati Del Monte Analogo), e la techno-ambient della successiva “Encore Aujourd’hui”, Gorone ci regala una serie di apprezzabili variazioni sul tema, passando per i rimasugli di una ambient aphexiana – ma come suonata da un trio jazz – di “Giullari – Part II” e per le sincopi post-trance di “Azazel Boogie”, con campioni di armonica a bocca che costruiscono una sorta di epopea techno in miniatura. La presenza più evidente all’interno dell’album, in effetti è l’amore per certa idm; lo dimostra una traccia come “White Rabbit Of Calypso”, nella quale si cerca però in qualche modo di sporcare la base a suon di iniezioni vagamente electro-noise.
La chiusura di “Ocean In One Drop” accelera ancora di più il passo, come a voler creare un ultimo vortice ritmico a tratti ubriacante e come a tradire la vena danzereccia dell’autore, che in fase di registrazione deve essersi fatto prendere la mano dai ritmi che è riuscito a creare; non va dimenticato che Munchies On Flowers si basa sui synth.

Complessivamente, possiamo parlare di una raccolta di tracce imperfetta, non priva di ripetizioni, ma è innegabile che qui ci sia del talento: le premesse per crescere ci sono tutte.
Ascoltatelo più volte, ne vale la pena.