MORTIIS, Spirit Of Rebellion

Håvard Ellefsen, noto alle masse come Mortiis, è stato il bassista degli Emperor precedentemente a In The Nightside Eclipse. In seguito alla sua uscita dal gruppo e inforcati orecchie e naso da elfo, si è dedicato ad una fruttuosa carriera solista. Il demo The Song Of A Long Forgotten Ghost del 1993 ha inaugurato la stagione di quello che è stato poi definito Dungeon Synth. Ricordo che all’epoca non rimasi per nulla impressionato, per me era una lunghissima e ripetitiva intro fatta con una tastiera Bontempi da bambini. Oggi magari inquadro diversamente quel demo, che comunque non si può non definire acerbo rispetto a quanto venuto dopo. Il primo disco Født Til Å Herske è uscito nel 1994 per l’etichetta black metal Malicious Records. Il vero salto è avvenuto coi successivi Ånden Som Gjorde Opprør e Keiser Av En Dimensjon Ukjent, pubblicati nientemeno che da Cold Meat Industry. L’ambient di Mortiis evidentemente affascinava Roger Karmanik che, puntando sul progetto, ha contribuito a lanciarlo definitivamente nel reame del Cult. Questi due dischi rappresentano sicuramente il picco del periodo ambient di Mortiis: l’orchestrazione tramite strati di sintetizzatori si muoveva tra atmosfere scure, ma anche epiche se non celestiali. I lunghissimi pezzi, due per ciascun disco, erano strutturati a dovere senza mai annoiare. Si poteva rimproverare loro, eventualmente, una certa primitività a livello di suoni, l’ho sempre chiamato “effetto Bontempi”, anche se il demo di due anni prima era già lontano. Intanto nei sotterranei della scena black metal fioccavano progetti dark ambient più o meno legati al suono di Mortiis, una “moda” che non è mai emersa, ma che rimane nella memoria storica grazie a una pletora di demo e, più raramente, dischi veri e propri. A onor del vero, credo che a questa  epidemia a suo tempo contribuì molto anche il pezzo “Tomhet” di Burzum, contenuto in Hvis Lyset Tar Oss del 1994, più etereo e minimale rispetto a Mortiis, ma di maggior successo anche a causa di una fama acquisita tramite altri canali. Successivamente per il nostro elfo è avvenuto il passaggio ad Earache, con un deciso cambio musicale verso lidi più ritmici e accessibili, questo almeno fino ad oggi. In occasione di un festival celebrativo della Cold Meat Industry, Mortiis si è trovato a lavorare su vecchio materiale, operazione che è sfociata in questo Spirit Of Rebellion, che, oltre ad essere un ritorno al dungeon synth degli esordi, è anche una rielaborazione e continuazione di Ånden Som Gjorde Opprør. Si potrebbe ragionare di paraculaggine: il dungeon synth abbandonato e poi ripreso nel momento del revival. È anche vero che si tratta di un revival dai confini non molto estesi e, in fin dei conti, fa molto piacere sentire della musica che, nei propri canoni, è fatta bene. Sì, questi synth oggi suonano terribilmente (e volutamente) vintage, ma il disco è così in linea col suo rinomato predecessore che non riesco a non godermelo, quindi mi abbandono all’estetica e lascio perdere l’etica per una volta.