MORAL VALUES, Picnic In A Minefield

MORAL VALUES, Picnic In A Minefield

Diverso tempo fa parlammo molto bene dei Greedy Mistress (gruppo hardcore lombardo con una grande predilezione per Black Flag e Antiseen), ormai sciolti.

Dalle loro ceneri nascono i Moral Values, che vedono nelle loro fila l’ex sezione ritmica della band (Carlo Leatherface alla batteria e Davide al basso), assieme ad altri ex membri di band locali (Fabio dagli Overcharge e Gabriele dai Ruggine). Il loro è un thrashcore con pezzi tendenzialmente “lunghi” (può sembrare strano a chi non è dentro al genere, ma un minuto e mezzo-due di media è un bel po’) e con una forte componente metal, di chiara derivazione slayeriana, e pochissimo spazio per la melodia. Dopo un demo di 3 minuti uscito l’anno scorso (chiamato per l’appunto 3 Minutes Demo) tornano subito a farsi sentire con il loro primo full length, Picnic In A Minefield. Il cantato è un po’ monocorde, ma risulta molto funzionale alla resa complessiva del sound. Il songwriting, molto dinamico, rende l’album parecchio scorrevole, evitando i luoghi comuni del genere e investendo al massimo in una proposta personale e ben curata. Mentre in molti dischi così si investe (sia musicalmente che graficamente) sull’aspetto più festaiolo (mosh, tavole da surf, citazioni da film della Troma), il quartetto sembra preferire uno stile ed un’estetica più negativi e introspettivi. Non c’è assolutamente nessuna critica da fare alla produzione, com’è lecito aspettarsi da chi lavora ai Toxic Basement Studios, tra i migliori in Italia per queste sonorità.

Il gruppo ha ancora diversa strada da fare ed è giusto così, essendo riuscito da molto poco ad avere una line up stabile, ma Picnic In A Minefield rimane un lavoro onesto, ben suonato e anche molto interessante. Fa ridere pensare che fino a non molto tempo fa era pieno di gruppi thrashcore e che – ora che la moda è passata – si sono quasi tutti sciolti. È proprio in un momento come questo che si sente il bisogno di un gruppo come i Moral Values, che ci ripropone un genere che ormai è ritornato ad essere di nicchia, ma con il carattere e la personalità che mancavano alle band che andavano per la maggiore fino a cinque-sei anni fa. Non abbiamo di fronte un capolavoro, ma quantomeno questo album è una ventata d’aria fresca.

Tracklist

01. Common Senseless
02. Procrastinating Nothing
03. Worthless
04. Still Have To Choose
05. Appetite For Discussion
06. Such Horrid Beings
07. Peaceful War
08. Let’s Talk About The Weather
09. A New Dawn That’ll Never Come
10. Your Life On My Scale
11. Self-Destructive Self
12. Let’s Free Up Some Space In The Drawer