MIRKO SIGNORILE TRIO, Trip

MIRKO SIGNORILE TRIO, Trip

Ho conosciuto il pianista pugliese Mirko Signorile grazie all’ottimo Basic (2004) della Gaetano Partipilo Urban Society, un disco che non accusa il passare del tempo, ispirato e potente. In quel lavoro Signorile si cimentava con buonissimi risultati anche al Rhodes e all’Hammond B3, mentre qui usa, oltre agli ottantotto tasti, qualche synth. Confesso serenamente di non averlo seguito nel prosieguo della sua carriera (ha all’attivo collaborazioni ad amplissimo raggio, da Enrico Rava a Dave Liebman, da Greg Osby a Cuong Vu, oltre ad una nutrita discografia) ma ora mi ritrovo tra le mani questo lavoro, Trio (sono con lui Enrico Morello alla batteria e Francesco Ponticelli a basso e contrabbasso), che lascia davvero perplessi.
“Blue Ritual” espone un tema semplice semplice, si apre poi in un vaghissimo accenno di psichedelia che però torna subito sui passi di uno sviluppo francamente banale. “Indigo Garden” dimostra ancora una volta che abbiamo a che fare con un signor musicista, ma solo dal secondo minuto in poi, e per troppo poco, visto che successivamente si perde in un refrain che lascia il tempo che trova. Esercizi malriusciti in bilico tra minimalismo e pop elettronico (“Black Forest”, con dei suoni di synth quantomeno rivedibili), ballad perfette per un film da dimenticare appena arrivano i titoli di coda (“Golden Pearl”), strambi tentativi simil-reggae (“The Red Dot”, dove vengono in mente i grandi neozelandesi Fat Freddy’s Drop, privi però di quel loro flavour così caratteristico e trascinante) che cadono in aperture melodiche risapute. Le cose migliorano con “The Colourful Tuner”, dove il trio si concede larghi respiri e rifugge nocive tentazioni pop, ma è solo una parentesi: “Orange City” e “The White Story” di nuovo affondano tra languori e synth atmosferici, e la cover di Ironic di Alanis Morissette lascia immediatamente il tempo che trova. Un vero peccato, perché Il lirismo raccolto di “A Pink Lighthouse” e soprattutto le scomposizioni enigmatiche di “Trio Trip In Violet Flow” – durante la quale finalmente l’ispirazione anima gli interpreti – ci fanno capire che le potenzialità per un disco di alt(r)o livello c’erano.

Tracklist

01. The Blue Ritual
02. Indigo Garden
03. Black Forest
04. Golden Pearl
05. The Red Dot
06. The Colourful Tuner
07. Orange City
08. The White Story
09. A Pink Lighthouse
10. Trio Trip In Violet Flow
11. Ironic