MASSIMO TONIUTTI, Cava xi.xi.86

MASSIMO TONIUTTI, Cava xi.xi.86

Ferns Recordings è un’etichetta francese che si occupa di field recordings e drone music con un catalogo ancora magro ma ben assortito, che comprende nomi come Francisco López, Daniel Menche e, appunto, i fratelli Toniutti. Ci eravamo occupati da poco di Massimo – il meno prolifico della famiglia ma forse quello dotato di uno stile maggiormente caratterizzato – in occasione della ristampa da parte di Black Truffle de Il Museo Selvatico. Cava xi.xi.86 precede quel disco di quattro anni e contiene in germe quello che sarà il discorso sviluppato nel  ‘91.

Cava xi.xi.86, il cui sottotitolo “Impianti Luoghi E Impalcature” è stranamente omesso nella riedizione odierna, appare ancora più criptico, scarno e di difficile fruizione, incanalato però nella stessa direzione delle prove successive, quella di una musica fatta con niente e priva di orpelli inutili, suggestiva proprio nel suo essere antimusicale. Toniutti, forse conscio della prova a cui sottopone l’ascoltatore, si premura di elencare le fonti sonore da cui attinge: stendibiancheria, scale metalliche, tubi, reti metalliche saldate, ringhiere, lattine metalliche, (…) morsetti, molle, mandrini, punte da trapano, chiavi inglesi, seghetti e oggetti non identificati. Queste, opportunamente processate, danno forma al luogo inospitale nel quale intende mettere a dimora le nostre orecchie. Accatastarsi di suoni, ronzii sommessi, ectoplasmi ci accompagnano lungo le nove tracce (le sette originali più le ultime due, interessanti appendici remixate e rielaborate nell’anno in corso da materiale d’epoca) in cui ritmo e melodia rimangono una pia illusione. Un utile approfondimento per chi fosse rimasto intrappolato nel Museo Selvatico.