MARTELLO, S/t

MARTELLO, S/t

Cominciamo con le presentazioni: abbiamo già conosciuto Flavio Zanuttini (lo troviamo anche negli Arbe Garbe) grazie alla sua collaborazione con Jestern per l’album sperimentale Le Retour Des Oiseaux. Flavio, trombettista classe 1985, assieme allo stupefacente street artist “Carne”, gestisce l’etichetta Phobos, con la quale al momento ha pubblicato progetti personali: il duo col batterista Fabian Jung e il trio jazzcore battezzato Kick The Kid. I Martello sono un altro suo trio, che ha già ricevuto ottimi responsi dal vivo e che ora batte il suo primo colpo su disco con sette pezzi coi quali chitarra, batteria e tromba cercano nuovi incastri tra jazz ed “heavy music”. Cosa mi è piaciuto: il doom di “Theft” che sfocia nel noir di “Holy Cows Mad Cows”, brani che non hanno nulla da invidiare ai più conosciuti progetti di Bong-ra (rispettivamente a Mount Fuji Doomjazz Corporation e Kilimanjaro Darkjazz Ensemble); “Drumlando” e “Muss”, per la derive psichedeliche inaspettate; il sovrapporsi di re-iterazioni in “Rabbits” e i suoi intermezzi thriller-cosmici. Cosa non mi è piaciuto: le volte in cui Zanuttini è troppo pulitino (vedi il primo brano) e più in generale anche quando gli altri due non affondano il coltello come dovrebbero (penso al quarto episodio).

In conclusione penso che i Martello stiano già facendo bene, ma che possano fare meglio: serve solo un po’ più di Satana nel motore.