MAISIE, Maledette Rockstar

Le canzoni non servono a niente.

Maledette Rockstar è un disco incredibile, lungo, noioso, pensato e fatto da “musicisti vecchio stampo” con ancora in testa la fissa di scrivere canzoni come si faceva una volta; ma chi gliel’ho farà fare poi… Cosa sono oggi le canzoni? Se andaste a chiederlo a un ventenne, molto probabilmente non vi saprebbe nemmeno rispondere, taglierebbe corto preferendo parlare di musichette, di sigle dei cartoni animati tutt’al più, in modo da farvi subito venire la voglia di spaccare tutto o di rifilargli la classica pacca sulla spalla sussurrando all’orecchio che col tempo tutto tornerà ad andare per il meglio. L’iperbole-provocazione è naturalmente voluta, perché più si ascolta questo lavoro e più ci si chiede (almeno io mi sono chiesto, senza peraltro sapermi dare una risposta certa): ma a uno nato nel 1998potrà mai piacere un disco simile, nel quale si miscelano testi ed estetiche pop in modo giocoso ma talmente cerebrale da farsi venire il mal di testa? In fondo chi può saperlo… Intanto a chi ha una certa età, facciamo almeno dai 35/40 anni in su, e mastica dischi pure mentre dorme, di sicuro i Maisie sembreranno quell’infaticabile esperimento popular in odore di goliardia che in realtà ha talmente chiare la musica e la società di oggi che non può non descriverle con espressione sardonica, cinica. Tutti gli altri resteranno certamente spiazzati dai loro racconti-fiume, figli di una complessità che resta arduo decrittare subito: il consiglio è di ascoltare a spezzoni questo doppio cd, senza fretta. Insomma, qui siamo di fronte a un gruppo “pesante”, che usa l’arma dell’ironia per farsi passare addosso una vita che è stronza per antonomasia. E allora ci canta su, augurando la morte a uno dei maggiori responsabili della crisi industriale del Paese, oppure facendo quasi il verso a ligabui&nomadi&gesùcristi&padripii, senza mai dimenticare la rigorosa lezione del lider maximo della canzone pop italiana, il dottor Jannacci Enzo da Milano. Non voglio farvi perdere altro tempo nell’elencarvi chi c’è dentro questo disco enorme, politico, radicale, che ha avuto una gestazione praticamente decennale (chissà quante volte sarà cambiato tra una session e l’altra…). Posso però affermare che, se volete comprendere appieno il periodo storico che stiamo vivendo ora, dovete fare i conti anche con Maledette Rockstar, un album studiato, fatto da gente che ha studiato, perché sa che l’unica arma a sua disposizione è proprio la conoscenza. Senza di questa si generano mostri. E loro, anche se a volte giocano a farci pensare il contrario, per fortuna non lo sono. Bentornati.

Tracklist

Cd 1

01. Benvenuti In Paradiso
02. Maledette Rockstar
03. Sono Sempre I Migliori Che Se Ne Vanno
04. Dio é Morto
05. Madama Doré
06. Io sono Una Rockstar
07. Che Fico!
08. Vincenzina E Il Call Center (“Versione Uguale”)
09. Certe Notti
10. Un Programma Politico Minimale Inefficace Ma Parecchio Divertente!
11. Saggio Breve Di Straordinaria Sagacia Sul Rapporto Fra La “Sinistra” Italiana E I Suoi Elettori Tra Il 1994 E Il 2013
12. Siamo Solo Noi
13. Ammazza Il Corvaccio
14. Aria
15. Folkpolitik (The Vittorio Sgarbi’s Torture Show)
16. Donna Pesce
17. La Canzone Di Marinella

Cd 2

01. Ruderi E Macerie #3
02. Wilma E Il Diavolo
03. Il Ragazzo Della Via Adriano
04. Gesù
05. Porno Nel Liceo Degli Orrori
06. Ozzy Ha Un Nuovo Pantalone
07. Padre Pio Kung Fu Master (Da Pietrel-Cina Con Furore)
08. Vincenzina E Il Call Center (Versione “Diversa”)
09. Dottor Marchionne, Mi Dispiace Doverle Comunicare Che Il Suo Tumore é Maligno: Le Restano Al Massimo Due Settimane Di Vita
10. L’Atroce Vendetta Del Nanetto Pingping
11. Hyperbaric Rendez-Vous
12. Morire A Colazione
13. La Ballata Della Leggerezza (Piovono Rane…)
14. War!