LUCIANO LAMANNA, Sottrazione

Calabrese ma ormai stabile da tempo nella Capitale, musicista cultore della sintesi analogica, producer, dj, organizzatore di eventi, Luciano Lamanna è un tipo che non si risparmia e soprattutto non disdegna sconfinamenti in territori altri rispetto al mondo della techno, in cui ormai è un nome di riferimento per molti: lo abbiamo visto anni fa aprire la tappa romana dei Duran Duran con il trio coldwave Der Noir, fare beatmaking per il Truceklan e avviare l’anno scorso – assieme a Luca T. Mai degli Zu – il progetto Divus: con questo nome è uscito un gran bel disco di stampo dark-industrial proprio per Boring Machines, che adesso pubblica Sottrazione.

Anche questa volta l’artwork è a cura di Yard Press, nella persona di Giandomenico Carpentieri, e anche questa volta dice tanto: se la scala di grigi di Divus ci preannunciava un suono a tinte fosche e al contempo dotato di un certo rigore, il cromatismo sfrenato e quasi tattile della copertina di Sottrazione ci racconta di un lavoro ricco di sfumature e di rimandi al passato, ben aggiornati però alle istanze attuali. Si parte in puro stile carpenteriano sporcato da deflagrazioni  con “Spina Nel Cuore”, per poi strizzare l’occhio alla techno (sia pure destrutturata, depotenziata e ricontestualizzata) con le palpitazioni gommose accarezzate dai sintetizzatori di “Sottrazione” e “Calma Apparente”. Quindi Luciano sembra fare il verso alla library più futuristica, riuscendo a non essere mai calligrafico (vengono in mente le cose più coraggiose di Amedeo Tommasi): ecco dunque la hauntologica “Sussurri”, fatta di sbuffi e melodie stregate, la pulsazione tenue su cui svetta la chitarra floydesca (opera di Manuele Frau) di “Mai Più Come Prima”, incursione in una psichedelia che sa guardare avanti, e infine i dieci minuti di “Futuro Domani”, vetta creativa dell’album, durante la quale – fra le sonorità notturne e vagamente distopiche dei synth e quelle rasserenanti del flauto “à la Ariel Kalma” di Luca Spagnoletti – a fare da filo conduttore sono, in ultima analisi, i glitch di cui è cosparsa.

Disco curioso per orecchie curiose, Sottrazione compendia bene le diverse anime creative di Lamanna: un ascolto sfaccettato che trascende diversi generi – ma che è tutto tranne che astruso o pretenzioso – e offre ogni volta nuovi spunti. Consigliato.