LUCA GIUOCO, Collettivo Inconscio Vol. 2

Utopia artistica: così Luca Giuoco definisce la sua opera di decostruzione, manipolazione e ricostruzione di campioni che viene qui a completamento in un secondo volume pubblicato stavolta da Materiali Sonori. Mi ero già espresso in occasione dell’uscita del primo capitolo in merito alla difficoltà – estrema, a mio avviso – di mettere insieme tali e tanti contributi (anche qui più di quaranta) in un lavoro che risultasse in qualche maniera coerente: Luca ci riesce – di nuovo – e la cosa è anche godibile. Si passa attraverso i diversi registri in ambientazioni differenti fatte di orrorifici movimenti sospesi e sognanti paesaggi lunari, loop macchinici messi insieme con forme di espressione che più umane non si può, le voci che cantano, vocalizzano, recitano, in forma di poesia sonora o di declamazione in prosa. Un’utopia realizzata, dunque, un’intelligenza collettiva che si esprime in forme indipendenti dal singolo sia pure organizzate da quell’unico artefice che, in qualche misura, finisce per prescindere anch’egli dalla propria volontà individuale, legato a una materia sulla quale esercita un controllo limitato.