LESTER GREENOWSKI, It’s Nothing Serious Just Life

Lester

Lester lo conosciamo bene, lo abbiamo incontrato in compagnia dei Landslide Ladies e ci siamo soffermati più volte su questo ribelle innamorato del lato sleaze e sbarazzino del rock’n’roll , poco interessato ad apparire alla moda o ad accodarsi a qualche trend imperante. Piuttosto, continua a seguire anche nel suo progetto omonimo un’indole da bandido del rock, con l’America nelle vene e la voglia di spazi sconfinati lungo cui far correre qualche bolide d’annata, il vento tra i capelli e una radio che spara a tutto volume anthem cento per cento a stelle e strisce. Non manca un po’ di ruffianeria, quella da air-play, ma secondo una concezione ormai quasi del tutto persa nei meandri dell’usa e getta odierno: un brano come “Such A Shame” potrebbe essere uscito dalla penna degli Urge Overkill, per capirsi, roba che ormai appare distante ere geologiche, il che la fa per assurdo suonare al contrario di ogni previsione, se non attuale, quanto mai vicina al concetto di evergreen. Che Lester fosse un piacione nel senso buono del termine, del resto, lo avevamo già capito, uno che non si fa mancare la strizzata d’occhio alla mamma mentre ci prova con la figlia, il ragazzo con le sigarette infilate nella manica arrotolata che si presta a falciare il prato in cambio di una bella limonata fresca e qualche extra di ben più torbida natura. Insomma, tutte cose che in mano a un damerino risulterebbero a dir poco fastidiose e che Lester riesce a far funzionare a dovere, anche quando sfodera un sax da E Street Band o chiama in causa Michael Monroe e i suoi Hanoi Rocks. Perché per lui la vita è tutto fuorché una cosa da prendere sul serio, è rock’n’roll e voglia di far festa, anche senza dover per forza distruggere tutto e far volare televisori fuori dalla finestra. Ora sta a voi decidere se volete far parte della combriccola o restare a fare i musoni in disparte.