Joachim Nordwall [The Skull Defekts, iDEAL Recordings…]

Joachim Nordwall

Con la iDEAL ha pubblicato Wolf Eyes, Sewer Election, Kevin Drumm e tanti altri noisician emersi durante gli anni Zero. Con gli Skull Defekts ha unito rockaccio, minimalismo e drone, accapparrandosi a un certo punto addirittura Daniel Higgs come straniero di lusso in formazione. Da solista sta cercando pian piano di trovare un suo spazio: apparire su Touch assieme a Mika Vainio gli sarà certamente d’aiuto. Joachim Nordwall, in Svezia, fa quello che fa sin dalla seconda metà degli anni Ottanta, proprio quando anche un certo Roger Karmanik dava il via a un’etichetta di cui finiremo per parlare, dalla quale ha imparato qualcosa lui e abbiamo imparato qualcosa pure noi.

Oggi: chitarrista, sound artist, label manager, curatore di eventi. Come hai iniziato?

Joachim Nordwall: Ho cominciato a dodici anni registrando rumore su sintetizzatori analogici e nastri, assieme al mio amico Zwarre Svensson, che è due anni più vecchio di me. Aveva già un piccolo studio dentro la casa dei suoi genitori, che si trovava a Johannishus, nella parte sudorientale della Svezia, una parte lontana e piuttosto brulla del nostro Paese, ma a suo modo splendida. Abbiamo chiamato la nostra band Alvars Orkester e abbiamo sperimentato un po’ con “droghe naturali” e alcol per trovare l’atmosfera e lo stato mentale adatti a registrare. Abbiamo iniziato a fare qualcosa assieme di nuovo nel 2005, ma abbiamo anche riperso la scintilla qualche anno fa. In mezzo, siamo riusciti a pubblicare un album per la Ash International nel 2006, che è venuto fuori molto bene, credo. Zwarre soffriva di una forte paranoia, che lo avrebbe costretto in ospedale subito dopo la produzione dell’album. E la tensione si sente. Ero messo di merda anche io all’epoca, una specie di crollo nervoso, ed ero piuttosto autodistruttivo. Adesso però stiamo bene entrambi, quindi non c’è bisogno di Alvars!

Zwarre aveva già cominciato la sua Börft Records nel 1987, quando ci eravamo incontrati. Io pian piano ne sono divenuto parte, rintracciando, per poi pubblicarli, amanti dei synth e dell’industrial con una mentalità affine alla nostra, la maggior parte delle volte su cassetta, ma è capitato anche su vinile. Uno dei contatti davvero importanti è stato quello con il compositore inglese Paul Kelday. Noi abbiamo pubblicato alcuni suoi lavori e lui ci ha davvero influenzato! Siamo cresciuti con una salutare dieta a base di Throbbing Gristle, Severed Heads, Cabaret Voltaire, Devo, Residents, Whitehouse, acid house, techno e roba di questo tipo.

Mi sono trasferito a Parigi nel 1994 e ho lasciato sia la Börft sia Alvars Orkester. Ho dato inizio alla iDEAL nel 1998, che da allora è diventata la mia base. Nel 2003 ho iniziato a organizzare più frequentemente concerti, festival e serate nei club, soprattutto in Svezia.

Questo è il mio background!

Non ho il tuo disco a nome “The Idealist”, ma ho Ignition e Psychic Propaganda. Il primo ha un suono più caldo, ed è sempre un trip, il secondo contiene una traccia live su due totali, ed è più scabro. Hai un’idea precisa o un piano riguardo a cosa debba essere pubblicato col tuo nome sopra oppure per te funziona come un diario (cioè è tutto legato al tuo stato d’animo in un determinato periodo)?

Sì, i miei lavori solisti sono profondamente personali, lo specchio del mio stato mentale di quel momento. Dal vivo la mia musica è sempre stata più grezza e intensa che su album, per renderla più interessante per me e per i possibili ascoltatori. Sul mio nuovo album per Entr’Acte – Soul Music – uso un sacco di ritmi monotoni e sintetizzatori modificati. È molto differente da Ignition, che mi ha richiesto tre anni di lavoro. Soul Music è più la musica che voglio fare, che quella che devo fare, se capisci cosa intendo.

Oggi gli Skull Defekts sono un ascolto importante: pesantezza, sperimentazione, ripetizione, drone, tribalismo… tutte parole chiave oggi nella musica. Non penso che voi seguiate qualche trend, ma non vi sentite parte dello “Zeitgeist”?

Non lo so. Forse! È semplicemente la musica che ci esce quando proviamo a creare insieme. Abbiamo appena finito di mixare il nostro nuovo album per Thrill Jockey, intitolato Dances And Dreams Of The Known Unknown. Daniel Higgs è ancora della partita (il cantante dei Lungfish ha già lavorato con la band nell’album precedente, ndr). Non cerchiamo di seguire nessun trend, e se volessimo farlo non credo che ne saremmo capaci!
Ci sono poche band alle quali ci sentiamo legati, anche se non assomigliamo loro come sound, ad esempio gli Endless Boogie. O gli Zomes prima che prendessero un cantante. Ovviamente i Lungfish. Per me la musica degli Skull Defekts è molto attuale, ma potrebbe essere così solo per me, dato che ci sono dentro fino al collo!

Incubate 2010: io ero lì, voi come Skull Defekts ci suonavate. La mia prima (e durevole) impressione è stata: “questi sono zero preoccupati e 100% divertiti”. Quanto è importante il divertimento per te nel momento in cui prendi la chitarra e suoni con gli Skull Defekts?

Non così tanto, onestamente! Alcuni concerti vengono fuori come quello dell’Incubate. Penso che noi cambiamo di “colore” a seconda di come è andata la giornata, quanto buono è stato il soundcheck, quanti drink (quanti buoni drink) abbiamo bevuto prima e cose così. Certo, mi piace divertirmi sul palco, ma non c’è pianificazione. Fagge (Daniel Fagerström, l’altro chitarrista, e cantante, ndr) è quello che scherza, molto più di noi altri. Io voglio entrare dentro la musica, trovare il modo di andare in trance. Questo è il mio obiettivo con gli Skull Defekts.

Joachim Nordwall

Come hai incontrato Mika Vainio e quando avete deciso che era il momento di lavorare assieme in studio?

In passato ho organizzato alcuni concerti dei Pan Sonic e un giorno sono andato a trovare Mika nella sua splendida casa di Berlino. Abbiamo deciso che era giunta l’ora di combinare qualcosa insieme, Mika conosceva gli Einstürzende Neubauten di persona, per questo siamo riusciti a incidere nel loro studio, una delle mie esperienze migliori per quanto riguarda la registrazione di un disco.

Monstrance è stato fatto in un giorno. Improvvisazione pura? O avete discusso qualcosa prima (magari via mail o telefono)?

Nulla di pianificato. Solo la strumentazione, ma l’abbiamo abbandonata subito quando abbiamo scoperto che avremmo potuto utilizzare l’equipaggiamento nello studio! Poi abbiamo parlato brevemente di cosa fare, poi registrato. Mi piace lavorare così. Odio provare e odio programmare troppo. Amo e odio le sorprese, in un certo senso.

Ho intervistato Mika Vainio un anno fa. Lui ha il suo sense of humor. Quando gli ho detto che lui una volta ha descritto la musica dei Pan Sonic come “sushi”, “pesce crudo”, ha aggiunto che il suo lavoro solista è ostriche e pane integrale, con melograno per dessert. Suono nudo, niente trucchi. Che cibo è la vostra collaborazione su Touch?

Insalata d’alghe con chili e miele. E bicchieri di vodka fredda.

Il titolo “Monstrance” è collegato anche all’immediatezza e alla “urgenza” del disco? “Monstrare”, far vedere (non nascondere). Di certo c’è anche un tema comune di tipo religioso, a giudicare pure dai titoli delle tracce: mi aiuti a capire?

Non c’è bisogno di ulterior spiegazioni, credo! Mi piace il modo in cui la pensi qui!

Collabori ancora col Fylkingen? Come è possibile coniugare concerti di musica sperimentale e soldi per pagare le bollette?

Ero il presidente lì per un anno, ma mi toglieva troppo tempo e troppe energie. Volvevo fare di più, creare di più di quello che potevo lì. Ci organizzo ancora concerti, per esempio quelli di Stephen O’Malley, John Duncan e Mats Gustafsson a novembre.
Fylkingen riceve molti finianziamenti che gli permettono di esistere e di pagare affitto e corrente elettrica. Semplice semplice. Amo quel posto. Una delle eccellenze della Svezia.

Ultima. È una curiosità personale. Pubblichi e suoni un quantitativo gigantesco di ambient, industrial e noise. Sei svedese. Per anni in Itaia abbiamo associato il genere “industrial” svedese alla Cold Meat Industry. Tu, gli artisti iDEAL e i giornalisti che si occupano delle vostre cose sembrate ignorare completamente Brighter Death Now, IRM, Megaptera, Raison D’Être… Perché? Ho solo notato che tantissimi anni fa la Börft ha pubblicato qualcosa di Brighter Death Now…

Non li ignoro! Mi piacciono alcuni di loro! Tra gli svedesi, Brighter Death Now è uno dei miei artisti preferiti in assoluto! Ho anche cercato di organizzare qualcosa con Roger per anni, ma non è andata mai in porto per varie ragioni. Ho comprato la gran parte dei miei dischi dal mailorder della Cold Meat Industry quand’ero piccolo e l’etichetta stessa era incredibilmente grandiosa. Un’ottima scuola. A loro devo molto.

Joachim Nordwall