INSANITY ALERT, Moshburger

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Comincio subito con lo scrivere che questo nuovo album degli austriaci Insanity Alert è stato prodotto da Andy Classen, che i più ferrati di voi in materia di thrash metal tedesco ricorderanno essere stato il chitarrista e marito di Sabina Classen, frontwoman dei grandiosi Holy Moses, uno dei primi gruppi su quello stile a comparire da quelle parti nei primi anni Ottanta. Quindi partiamo col piede giusto. Se poi aggiungo che il tutto è stato sapientemente masterizzato dalle mani di quel Joel Grind che tanto ha infervorato i cuori dei cultori dell’estremo in giro per il globo coi suoi Toxic Holocaust, partiamo doppiamente bene. Gli Insanity Alert suonano quello che ritengo essere uno dei generi metal più divertenti da ascoltare e da vedere dal vivo, un crossover thrash che pesca a piene mani dal repertorio di band come Exodus, Anthrax, S.O.D., Excel, Cryptic Slaughter. Gli ingredienti che il quartetto mescola nel suo calderone sono un’insana passione per l’erba, il calcio, la birra, le ragazze, i vecchi videogiochi, i granchi e ovviamente il metal. Quel metal sbarazzino, caciarone, insolente e col moccio al naso, lontano anni luce dalle pose plastiche dell’hair metal o dalla gelida oscurità del death/black. Vi faranno sorridere, gli Insanity Alert. Con i loro riff serratissimi e sparati alla velocità della luce, con la loro sezione ritmica ad alto voltaggio, con la voce di Heavy Kevin (già nelle file dei punk rocker The Apers) insolente e strafottente. Su tutto aleggia quel certo non so che di presa in giro colossale che me li fa apprezzare ancora di più. Indi per cui, se siete in cerca di un gruppo tutta sostanza e zero fronzoli e se volete scapocciare per una buona mezz’ora senza pensare a nulla, gli Insanity Alert credo faranno proprio al caso vostro. Ah, non perdeteveli dal vivo: lì sono decisamente nel loro habitat naturale.