Il quinto continente di Alexander Tucker

Riceviamo e pubblichiamo.

Alexander Tucker ha annunciato i dettagli di un nuovo album, Fifth Continent, una collaborazione postuma con Keith Collins (1966-2018). L’album, che rende omaggio a Keith Collins, al suo partner e collaboratore Derek Jarman (1942-1994) e al promontorio del Kentish, Dungeness, uscirà per Subtext Recordings il 24 febbraio 2023. Un’antologia di accompagnamento, Fifth Quarter, sarà pubblicata lo stesso giorno. Il libro raccoglie lavori nuovi e d’archivio di artisti, fotografi e scrittori che riflettono su Collins, Jarman, uno dei paesaggi più unici d’Inghilterra, Dungeness e Prospect Cottage, la loro abitazione e rifugio.

Il brano affronta direttamente le riflessioni di Collins su Jarman e il suo lavoro. La voce di Collins è sottilmente mutata dai delicati processi granulari di Tucker e si pone al centro della scena di fronte a registrazioni ambientali e a uno struggente ticchettio di orologio, registrato presso il Prospect Cottage. La genesi dell’album nasce da un incontro casuale a Dungeness. Tucker era in visita ai suoi genitori, trasferitisi lì nel 1997, e mentre era in spiaggia ha incontrato Collins e i due sono diventati amici. Tucker era già un fan del lavoro dell’artista, attivista e regista britannico Derek Jarman, che gli era stato segnalato da un insegnante di arte a scuola, e Collins invitava Tucker a Prospect Cottage. Col tempo le chiacchierate casuali tra Collins e Tucker si sono trasformate in idee più grandi. Nel 2014 i due hanno collaborato a “Between The Ears: More Than A Desert” per la BBC, unendo le improvvisazioni di chitarra registrate da Tucker sulla spiaggia di Dungeness alle letture di Collins da “Modern Nature” di Jarman. Purtroppo nel 2018 a Collins è stato diagnosticato un tumore maligno al cervello. Mentre era in ospedale, chiese a Tucker di occuparsi della sua vasta collezione di musica conservata nel Prospect Cottage, incaricandolo di pulire e potare i numerosi CD. Dopo la morte di Collins, Tucker si recava a Dungeness e aiutava Garry Clayton, marito di Collins, nella gestione del Cottage. Tucker accennò a Clayton la sua idea di fare un omaggio a Collins, e questi gli suggerì di portare con sé l’attrezzatura per registrare. Poche settimane dopo Tucker allestì un sistema modulare, violoncello, microfoni ed elettronica nella vecchia sala di scrittura di Jarman, la Spring room. Clayton ha prestato a Tucker un registratore digitale appartenente a Collins, contenente brani di spoken word e field recordings. “È stato strano collaborare con qualcuno che non c’era più”, ammette. “Ma avevo l’idea di inserire le registrazioni di Keith nel brano, non solo per suonare accanto a loro, ma per integrarlo nel tessuto della musica”. Tucker ha avuto l’idea di tentare un intero disco utilizzando solo tecniche estese e concrète, con le registrazioni di Collins come trampolino di lancio per una serie di esperimenti di più ampio respiro, alcuni dei quali con i droni improvvisati della tromba e l’elettronica pulsante dell’artista e musicista Kenichi Iwasa (Exotic Sin, Maxwell Sterling). Le complesse emozioni sono legate alle registrazioni, alle parole e ai suoni che Collins ha fissato sul suo registratore portatile e alle improvvisazioni strumentali che Tucker ha realizzato nel Prospect Cottage. Ogni suono del disco conduce al finale profondamente commovente, in cui sentiamo ancora una volta il ticchettio di un orologio e Collins parla di come affrontare la morte di Jarman. Accompagnato dalle sobrie fioriture strumentali di Tucker, è un pezzo di suono che commuove senza riserve e che rimarrà impresso nella mente per molto tempo dopo la sua conclusione. Fifth Continent è accompagnato da una nuova antologia, Fifth Quarter: Derek Jarman, Keith Collins and Dungeness, curata e compilata da Tucker e pubblicata da Subtext. Il libro riunisce collaboratori, amici, artisti contemporanei, scrittori, musicisti e curatori di Jarman e Collins. Non si concentra solo sull’eredità di Jarman, ma trae influenza dagli strati di storia e ispirazione del paesaggio di Dungeness e Romney Marsh. Fifth Quarter cerca di fondere il passato con il presente, utilizzando fotografie d’archivio e fotogrammi di film, insieme a opere d’arte e scritti di nuova commissione, che comprendono le collaborazioni di Jarman con Collins e la sua cerchia di amici e colleghi, essendo la collaborazione il tema centrale del lavoro e della vita polimaterica di Jarman.

Collaboratori (in ordine alfabetico): Barry Adamson, Jennifer Lucy Allan, Sarah Badr, Derek Brown, Keith Collins, Garry Clayton, Peter Fillingham, William Fowler, Dan Fox, Elise Lammer, Matthew R Lewis, James Mackay, Frances Morgan, Garrett Nelson, Stephen O’Malley, Paul Purgas, Damien Roach, Howard Sooley, Mark Titchner, Alexander Tucker, Peter Tucker, Luke Turner, Simon Fisher Turner e Cosey Fanni Tutti.

Crediti

Album artwork: Sarah Badr
Book cover design: Monika Janulevičiūtė
Mastering: Stephan Mathieu