I dischi di Neu Radio: Best Available Technology, Alabaster dePlume, Anadol e Pusha T

Tutte le settimane, all’interno di Portico, i nostri redattori musicali selezionano una novità discografica che li ha particolarmente colpiti. Ecco il riassunto dei dischi del cuore di Neu Radio di aprile.

Albi Bello, Museek:Response > BEST AVAILABLE TECHNOLOGY, Fixing Until Broke  (Accidental Meetings, 2022)

È uscito il primo aprile Fixing Until Broke, ultima fatica dello statunitense Kevin Palmer sotto il moniker Best Available Technology. L’album è pubblicato dall’inglese Accidental Meetings, etichetta di base a Brighton e perfettamente dentro alla cassette tape mania dell’ultimo periodo. Cassetta che è supporto ideale per i suoni crudi, organici e dilatati di questo discom che unisce ambient a fumose esplorazioni ritmiche. Già fuori su Astro:Dynamics, 12th Isle e la fighissima Opal Tapes, Kevin Palmer fa una sorta di fotografia del suo stile e della sua estetica, portando su nastro 10 jam che vi faranno sentire come in un’avventura mistica a metà tra l’esplorazione cosmica e un viaggio in una Vauxhall Carlton del ’92 persi nella peggio nebbia inglese. Mi è letteralmente entrato in testa il loop della traccia numero 9: “Very Hungry Database”.

Federico Pirozzi, GFLUID > ALABASTER DEPLUME, Gold (International Anthem, 2022)

Per realizzare Gold, il sassofonista e poeta di Manchester Alabaster dePlume, figura cardine del nuovo jazz inglese, nel giro di due settimane ha invitato alle session ogni giorno un gruppo diverso di musicisti a suonare con lui nel centro culturale londinese Total Refreshment. Le regole durante le session: no soundcheck, niente accordatura strumenti, niente prove prima di premere il pulsante REC. Tutto doveva avvenire in presa diretta, ogni strumentista contando sull’aiuto degli altri colleghi intorno. Ultima regola: niente ascolto del risultato dopo ogni registrazione. Dal 17 ore di registrazione è venuto fuori il collage sonoro di Gold: un bagno caldo e rigenerante di testi declamati come mantra – rimarrà in testa “Don’t Forget Your Precious” – e spiritual jazz, dove si celebra l’arte dell’improvvisazione collettiva e della gentilezza, in barba a tutte le regole. Anche questo è anticapitalismo.

Etta Simone, Under The Influence > ANADOL, Felicita (Pingipung, 2022)

Anadol è un’artista turca di base a Berlino. Tutta la sua discografia è un viaggio fra tradizione e modernità, un caleidoscopio di generi che scivolano fluidi, dal folk turco all’improvvisazione del jazz, tra linee oniriche di synth, loop di batteria e organi vintage. Il suo ultimo lavoro, dal titolo Felicita, sembra quasi palesare la complessità di tale sentimento con una stratificazione di suoni, colori e varietà di toni che ben rispecchiano gli infiniti percorsi che si aprono verso questa parola. Consiglio di recuperare anche gli album precedenti a questo (Uzun Havalar del 2019 e Hatiralar del 2017), entrambi viaggi introspettivi e psichedelici difficili da interrompere.

Malcolm Simoni, No Cap > PUSHA T, It’s Almost Dry (Getting Out Our Dreams Inc., 2022)

Quinto album ufficiale del rapper 44enne del Bronx, già considerato uno dei suoi migliori progetti. Co-prodotto da Kanye West e Pharrell Williams, It’s Almost Dry è caratterizzato da flow sperimentali, suoni minacciosi e featuring di alto livello.