HERMETIC BROTHERHOOD OF LUX-OR, Sex And Dead Cities [+ full album stream]

Sex And Dead Cities è un conglomerato molto ben coeso di atrocità sonore da scalfire con le dovute precauzioni, un’esperienza complessa ma affascinante, un disco che va setacciato con le orecchie in cerca di tracce di vita: i lamenti, l’amplesso nel bel mezzo di una discarica di rifiuti (tossici) in “The River Flows From The Incinerator”, pezzo di rara potenza espressiva, le farneticazioni sommerse da strati di rumore in “Seven Minutes Of Nausea”. Cinque sono le tracce contenute, cinque istantanee dello stesso paesaggio degradato prese da una diversa angolatura.

Il titolo dell’lp sembra fare il verso, come già avvenuto in episodi passati (… And Justice For Hollywood, Jesus And John Wayne), ad un mondo, quello della celluloide a stelle e strisce, che si pone agli antipodi di quello abitato e agito dal collettivo nato a Macomer in seno all’esperienza di Trasponsonic e cresciuto, nelle sue diverse forme, attorno alle figure di Laura Dem e MSMiroslaw. Dici Sardegna e pensi a spiagge d’incanto, acque cristalline e natura selvaggia, ascolti gli Hermetic Brotherhood Of Lux-or e ti accorgi che si parla di una terra dalle molteplici sfaccettature, in cui vestigia antichissime e cascami di un recente passato industriale sanno intrecciarsi in maniera inestricabile. Così è la loro musica, aperta a letture ambivalenti, passibile di interpretazioni opposte e mutevoli: in “Ruins And Shell Casings”, ossessiva e ipnotica, il latrato animale della natura violata si confonde con il gemito dell’uomo in condizione di perenne sofferenza, mentre in “Fear Of The Living”, fra martellate continue, fiotti di rumore e urla liberatorie, si fa fatica a distinguere fra l’incedere inesorabile della macchina e il rituale sciamanico.

Gli Hermetic Brotherhood Of Lux-or si confermano fra i più autorevoli custodi della gloriosa tradizione industrial italiana, aggiornata rimanendo aggrappati con le unghie e con i denti alla cultura del proprio territorio di riferimento e, nel contempo, riuscendo a parlare un linguaggio universale: Sex And Dead Cities, in uscita il 25 di questo mese per Boring Machines, disco scabro e asciutto, senza lampi ma folgorante, rappresenta con tutta certezza l’apice della loro ricerca sonora.