HAVAH, Contravveleno

Il nuovo lp degli Havah affronta il tema della Resistenza, e lo fa senza indulgere alla retorica grazie ad un lavoro testuale accurato come negli album precedenti e non immediatamente riconducibile al fenomeno storico, ma che al contrario sembra muoversi in uno spazio privo di una dimensione temporale.

Contravveleno è il termine che viene abbinato alla lotta partigiana (ma direi alla lotta per la sopravvivenza in generale), un termine prezioso che designa una sostanza che immunizza da effetti venefici: a ispirare i testi di Michele Camorani sono stati i racconti del partigiano Nullo Mazzesi, ambientati fra le colline e le campagne romagnole. Musicalmente la creatura di Camorani (che fa praticamente tutto da solo) paga il proprio innegabile tributo alla darkwave anni Ottanta e come sempre i riferimenti vanno dai Diaframma di Siberia ai Bauhaus: qui se possibile gli Havah sono ancora più calligrafici che negli scorsi episodi, tanto che Contravveleno potrebbe essere benissimo un disco uscito nel 1985 e direi che – se così fosse stato – ne avremmo parlato in termini di capolavoro assoluto. Per carità, l’adesione degli Havah alla materia appare più che sincera, credibile visto il risultato finale, ma da parte mia ammetto una certa difficoltà nel formulare un giudizio nitido su lavori come questi che, brillanti sia nella forma che nella sostanza, rimangono legati in maniera così netta ad una maniera di fare musica che appartiene ormai al passato. Senza avventurarsi in sperimentazioni o ibridare in nessun caso la propria idea musicale, infatti, gli ingredienti impiegati da Camorani per confezionare il suo “antidoto” sono i medesimi utilizzati nei grandi classici del genere, Cure compresi: rullante e timpano a scandire il tempo un po’ dovunque, voce sensibilmente effettata, basso a muro, pennellate di synth qua e là… E il risultato, anche se fuori tempo massimo, è comunque più che apprezzabile.

Contravveleno è uscito il 15 settembre per Maple Death Records, è disponibile sia su cd, sia su vinile. Consigliatissimo ai retromaniaci e agli amanti di un certo tipo di sonorità dark. Se volete qualcosa in linea con lo zeitgeist passate oltre.