HAEMOPHAGUS, Necromantical Death Grind: The Early Years

HAEMOPHAGUS, Necromantical Death Grind: The Early Years

Poco tempo fa su queste pagine avevamo parlato molto bene di Atrocious, il secondo album dei siciliani Haemophagus, da diversi anni ormai nome di livello internazionale in ambito death/grind. Il gruppo ha saputo farsi strada in tutta Europa tra diversi tour e apparizioni in grandi festival come Obscene Extreme in Repubblica Ceca e Inferno in Norvegia.

Per festeggiare una carriera più che rispettosa la Despise The Sun (che si è già occupata di loro, con il primo full length Slaves To The Necromancer) fa uscire questo Necromantical Death Grind: The Early Years, ossia una retrospettiva dei primi passi della band palermitana e del periodo in cui il suo sound si stava pian piano formando. Potremmo infatti dividere in due questa raccolta per capire al meglio la sua evoluzione. La prima parte della tracklist, che comprende il materiale estratto dagli split con Spiral (2008) e Agathocles (2009), è molto più vicina alle sonorità attuali degli Haemophagus, con il classico sapiente mix di Repulsion, Autopsy, Pungent Stench e Black Sabbath. La seconda, con le tracce estratte dallo split con i Toxic Shock Sindrome e dal demo Into The Mortuary, ci presenta una band di death metal con riff molto serrati, molto orientati verso la parte più americana del genere e che ricordano in più punti Cannibal Corpse, Malevolent Creation ed Exhumed. In quella fase si intravedono diverse soluzioni che poi ritroviamo nel loro sound attuale, come armonizzazioni e assoli veloci ma molto ’70s, nonché intro tratte da classici dell’horror. In particolar modo l’ultima parte, quella con i pezzi usciti nel 2005, risente in parte dell’esperienza di David Lucido e Giorgio Trombino negli Interior Demise, la loro precedente band thrash metal (“Psychotic Strangulation”, su tutti).

Se vi piacciono gli Haemophagus, non potete lasciarvi sfuggire Necromantical Death Grind. Il loro stile col tempo si è consolidato e ha raggiunto forme più mature, ma se alla fine degli anni Zero hanno iniziato a raccogliere consensi ovunque è grazie ai pezzi contenuti in questo album, e mentre molte delle loro uscite più recenti si trovano abbastanza di frequente, il materiale raccolto qui è fuori dai cataloghi di molte distro/etichetta da diverso tempo. A meno che non abbiate già tutto di loro, non avete scuse per non comprare questo disco.