Gianluca Becuzzi plays Limbo – Unholy Rituals Vol. I / II / III

Gianluca Becuzzi plays Limbo - Unholy Rituals Vol. I / II / III

Questa di Silentes è una ristampa di un lavoro uscito già per Radical Matters in un’edizione caratterizzata da un packaging incredibile, come tutte quelle di Sandro Gronchi (ne avevo pure accennato nello speciale sull’etichetta di qualche tempo fa). Non solo: c’è anche un inedito di 48 minuti, nient’affatto accessorio.

Ci sono casi in cui un gruppo esaurisce la propria creatività e diventa la cover band di se stesso (Metallica? Slayer?), mentre c’è chi giunge a una specie di autoplagiarismo fecondo: sostanzialmente il Gianluca Becuzzi del 2010 prende come sorgente sonora… il Gianluca Becuzzi degli anni Ottanta (Limbo) e altri nomi notissimi della scena industrial internazionale (e pure i Sunn e Daniel Menche), realizzando ciò che oggi sa fare meglio, cioè una gigantesca opera ambient  a sé stante, nuova, buia, con qualche elemento meno convenzionale e le ovvie vicinanze col mondo sonoro al quale è sempre appartenuto. Tutto questo non deve sorprendere, penso anche a lavori recenti come We Can Be Everywhere o (B)Haunted: dal primo album si vede come lui riesca a collaborare con artisti a lui affini, ma soprattutto come sia (e sia stato) sempre attento alle sue scene di riferimento e abbia sempre provato ad assorbirne e rielaborarne gli influssi; dal secondo album si capisce il suo talento horrorifico. Qui basta il lavoro svolto sul secondo cd (quello che ancora non avevamo mai ascoltato) per comprendere che il suo gusto in veste di “disc jockey”, combinato alla sua bravura generale, gli permetta di ottenere grandi risultati: in “Unholy Ritual III” Becuzzi attacca insieme – senza che si vedano minimamente le cuciture – dark ambient, momenti “orchestrali” (non so da dove li abbia presi, ma sono un “plus” enorme), gemiti di piacere di epoca Limbo e altro ancora, regalando all’ascoltatore profondità, inquietudine e malinconia, cioè tutto quello di cui hanno bisogno gli appassionati del genere. Mi chiedo solo alla fin fine cosa ci sia di davvero fresco (se mai c’è stato nella storia) in questi decenni postmoderni (se va bene) e retromaniaci (se va male).

Tracklist

1-1 Unholy Ritual I – I
1-2 Unholy Ritual II – I
1-3 Unholy Ritual I – II
1-4 Unholy Ritual II – II
2-1 Unholy Ritual III