Gennaio 2016 al Magazzino sul Po

Per gennaio 2016 Magazzino sul Po ci comunica un solo evento, ma di quelli che pesano.

Gennaio 2016 al Magazzino sul Po

Sabato 16 gennaio 2016
Magazzino sul Po, Torino Murazzi del Po lato sinistro

Wu Ming 2 & Contradamerla in

Surgelati

Opera a 10 mani per scrittore e gruppo rock

Ingresso 8 € riservato ai soci ARCI.
Per prenotazioni posti e biglietti scrivere a magazzinosulpoevents@gmail.com con oggetto: “che freddo”.

Apertura porte 21.00
Murazzi Poetry Slam 21.30
Inizio concerto 22.00

Surgelati è stato interamente scritto, composto e prodotto in forma collettiva e laboratoriale da Wu Ming 2 e la Contradamerla. Articolato come fosse un concept-album, lo spettacolo prova a reinventare la forma concerto, arricchendola di una definita continuità narrativa e attingendo a universi espressivi eterogenei. Surgelati non è il semplice adattamento di una serie di testi a una serie di musiche, ma un esperimento di fusione (a caldo) di entrambi gli elementi in un solo corpo emozionale e di senso, in cui succede che la parola possa interpretare la parte del suono o, viceversa, che sia la musica a farsi racconto.

Wu Ming 2 & Contradamerla mettono in suoni e parole (strettamente avvinghiati) l’odissea sul posto di ogni essere umano, la permanente distanza tra quello che si è per gli altri e quello che si vorrebbe essere. Un viaggio impossibile da programmare, in cui convivono slanci in avanti, passi indietro, memoria e perdita di memoria, inattese deviazioni e rientri alla base.

Surgelati esplora la terra promessa dell’identità personale e collettiva, territorio dove spesso la ricerca di senso rischia di soccombere all’arbitrario. Lo sguardo degli autori si concentra e insegue la vena di ambiguità che percorre la maggior parte delle narrazioni diffuse sulle “radici”, concetto tangibile ed evanescente al tempo stesso, in cui il confine tra la fedeltà e inganno può diventare molto labile.

Un ragazzo si risveglia in una stanza d’ospedale e tutto, ai suoi occhi, è bianco. Neutro, indefinito. Persino la sua stessa immagine nello specchio. È stato ritrovato in stato di assideramento in fondo a un camion frigorifero, su cui ha attraversato il mare e varcato clandestinamente una frontiera. E ora la sua faccia non ha più espressioni, la sua identità è surgelata. Tutto il contesto dove il ragazzo è approdato tende a cucirgli addosso un ruolo omogeneo alla sua condizione di straniero, escludendo tutte le altre ipotesi e soprattutto senza mai ascoltarlo veramente. Il nuovo mondo di cose e di persone che gli si manifesta al risveglio sembra volerlo spingere verso immagini di sé che si rivelano immobili e stereotipe, incapaci di rendere conto del costante divenire delle identità e delle culture nell’esperienza concreta.