GABRIELE MITELLI / ROB MAZUREK, Star Splitter

GABRIELE MITELLI / ROB MAZUREK, Star Splitter

Domenica mattina, apri la finestra; la prima pioggia del primo giorno di autunno allaga occhi, ossa, pelle. Un cielo di coltelli spenti manterrà tutto il grigio che promette. Necessario trovare una via per fuggire restando seduti, per riempire questo vuoto delle nove di mattina, per fare la propria laicissima preghiera personale. Il primo disco della coppia Mitelli/Mazurek si presta perfettamente a questa voglia di cometa (the comet is coming?), a questo bisogno di essere altrove. Il musicista lombardo, organizzatore del Ground Music Festival nelle terre di Franciacorta, si è già distinto negli ultimi anni – oltre che per la vittoria al referendum di Musica Jazz –  per un approccio che ricorda proprio quello del leader di Chicago Underground ed Exploding Star Orchestra: perdersi nella giungla elettronica dei timbri analogici, coinvolgere più strumenti (cornetta, sax soprano, flicorno alto, oggetti, voce), abitare spazi ampi al confine tra jazz, rock ed ambient. Mazurek da sempre ha un approccio alla Brian Eno, dove le composizioni spesso sono fondali mutevoli, panorami psichici in evoluzione continua. Registrato dal vivo nel corso di Fabbrica Europa a Firenze, questo lavoro è un invito alla deriva cosmica. Il set strumentale dei due musicisti è speculare (Mazurek traffica qui con piccolo trumpet, elettronica, oggetti e voce, noi l’ultima volta lo avevamo intercettato in solo qui) ed il risultato sono quattro lunghe ipotesi di viaggio astrale, con una sorta di saudade ancestrale a fare da sfondo, come fossero canti  proveniente da un’Amazzonia iperreale, intonati però da una stazione spaziale (“Venus”). Storie da un domani remoto o da un passato anteriore, una babele di voci, un trip senza sconquassi anfetaminici ma solo la delicatezza cristallina della visione (“Mercury”). Echi di Gastr Del Sol e Don Cherry a braccetto (“Mars”), con la voce di Mazurek che convoca le divinità galattiche. Astrazione e fibrillazione (“Uranus”), febbri e balbuzie che ricordano Autechre (da sempre una delle band preferite dal musicista del New Jersey), meditazioni che prescindono dalla legge di gravità, libertà, pulsazione, suono,cinema, futuro, verità, amore.

Tracklist

A1. Venus
A2. Mercury
B1. Mars
B2. Uranus