FE<MALE FOU, Sucker Mule’s Dreadful Murder

FemaleFou

Quando ho saputo che il (vero) primo album ufficiale di Filomena Rubino alias Fe<Male Fou sarebbe uscito per la storica Suitcase Recordings, immediatamente è rimbalzato nella testolina il film d’animazione “Fievel sbarca in America”. Sì, proprio così, quel minuscolo topolino russo che emigra in cerca di fortuna.

Trecento copie in vinile nero sono tante come debutto americano, davvero complimenti. L’album si chiama Sucker Mule’s Dreadful Murder e, a causa del mio pessimo inglese, il significato era per me indecifrabile, infatti ho chiesto la traduzione direttamente alla fonte: pare voglia dire “il terribile omicidio dell’asino sciocco”. Come non detto, forse era meglio in inglese! Nonostante il titolo, il disco ha qualcosa di malefico e assassino, e anche se Fe<Male Fou è un solo project (meglio: una specie di Carrie alla Brian De Palma), ho avuto la sensazione che Filomena fosse accompagnata da una band di supporto formata da tredici spettri cattivi, imbardati stile “Hellraiser”. È una piccola omicida seriale che, in preda a impulsi isterici e attraverso la propria chitarra insanguinata a forma di lametta, costruisce noise corrosivi massacrando il pubblico partecipante. Il disagio-noir non smette mai di accompagnarla (“Furtive Madman”) e le frequenze alienanti e taglienti di “Slaving Flesh Wheel” ricordano certi momenti drogati e psichedelici di Abel Ferrara in “Driller Killer”. Rimasugli mediterranei o da mezzaluna fertile che giocano di riflesso con colpi di seghetto diamantato (“Mania”) sono gli ultimi ricordi di quel pornosonico che abbiamo ammirato nelle poche uscite precedenti, molte delle quali autoprodotte. Chiude il disco la sublime suite (15 minuti suddivisi in tre atti suicidi) industrial/noise (“Verme”) dagli effetti riverberati a mo’ di stalattiti che grondano cristalli di purissimo titanio. Lo so, è difficile, ma cercate d’immaginare lastroni di ghisa sferoidale radioattiva che navigano su colate di lava incandescente.

È uscito a Natale, ma lo valuteremo come disco del 2015. È già terminato il trasgressivo e, per certi versi, malinconico pornosonico? No, perché questo killersonico (che fantasia eh) suona maledettamente anarchico e violento. Carissima Fe, curiosità personale: ma quando componevi i brani, avevi mica in mente la copertina del primo album dei Killing Joke?

Tracklist

01. Pagan Revelry
02. Uthero Vitreous
03. Backgammon
04. Mania
05. Furtive Madman
06. Slaving Flesh Wheel
07. Slaughterhouse Overdose
08. Verme (I – It Grovels / II – It Trudges / III – It’s Over)