ENABLER, La Fin Absolue Du Monde

Enabler

La loro “bio” dice “The world is fucked and this is the soundtrack to it’s demise” e noi non possiamo che essere d’accordo: questo disco è un calcio nei coglioni dall’inizio alla fine. Il trio americano ha assorbito nel migliore dei modi le lezioni di All Pigs Must Die e Dead In The Dirt, aggiungendoci però del suo: d-beat, crust, e tanto thrash metal crudo e gonfio d’odio (il fantasma degli Slayer in “Neglect”). Mezz’ora di schiaffi senza pietà, dove c’è tempo anche per “Felony”, che con le sue aperture melodiche quasi “stona”, ma lo fa con classe. La Fin Absolue Du Monde gioca sia su chitarre granitiche, sia sui contrasti, come quello che si crea in “Balance Of Terror” dove la voce di Jeffrey lascia spazio anche a quella di Amanda Daniels, bassista. Le tracce sono di una sfrontatezza mai vista, schegge velenose che durano di media due minuti: peccato per “Consequence”, brano che regge bene per troppo poco tempo, ma che non fa assolutamente dimenticare l’ottima prova del trio americano.