Electro Camp Festival 2016 (VE): i laboratori di Seijiro Murayama e Ronit Ziv e il seminario sulle drammaturgie sonore

Riceviamo e pubblichiamo.

Murayama

Evento: Electro Camp 4 – International Platform for New Sounds & Dance
Quando: Workshop 9-11 settembre
Dove: Forte Marghera, Venezia – Mestre
Fee: 150 € (formazione + vitto)

Workshop on dance

Ronit Ziv – Cassandra and other Matters. From dramatic texts to choreography

Tema del workshop

In questo workshop si esamineranno i modi attraverso cui un’immagine fisica è influenzata da un testo drammatico. Lavorando sul testo di Eschilo, si cercherà di identificare dove testo e movimento si sovrappongono. Curiosamente, questo progetto mette in scena il solo personaggio di Cassandra, ma il casting integra uomini e donne che si muoveranno alternativamente al personaggio, e tenteranno di “diventare” il personaggio. Il workshop consisterà in un warm up fisico e di movimento, ma anche in un esperimento di gruppo e nel coaching individuale. L’intenzione principale del lavoro sta nel fornire una piattaforma d’incontro professionale e di scambio nel campo della danza contemporanea e della performance.

A chi si rivolge

Ronit sta cercando 15 partecipanti nel campo della danza contemporanea e della performance. Si concluderà domenica 11 settembre con un esito pubblico.

Date e orari

9 – 11 settembre. Orario: 11.00 – 17.00 con pausa pranzo

Come iscriversi

Inviare entro il 18 agosto a info@liveartscultures.org:
– Curriculum in lingua INGLESE (graditi anche link a video)
– Indicare nell’oggetto della mail “Ronit Ziv – Workshop”

Costo: 150 € (formazione + vitto)

Altre facilitazioni

Possibilità di alloggio in strutture convenzionate
Partecipazione gratuita al seminario “Drammaturgie sonore: spettacoli, installazioni, video”, condotto da Valentina Valentini e Walter Paradiso (8, 9 e 10 settembre, ore 17.30-19.30)

Ronit Ziv

Innovatrice nell’ambito della danza sin dal 1998, Ronit Ziv scopre la sua tecnica in un approccio cinestetico al movimento e all’improvvisazione, creando uno spostamento nel suo stile coreografico. È fedele a un approccio d’esplorazione del movimento e delle sue fonti, con l’obiettivo di cercare l’autenticità del gesto. Un approccio radicale e significante basato sul trasferimento tra testo e coreografia, immaginando una pratica quotidiana, con l’analisi del gesto del contesto vissuto. Ronit ha fondato il suo primo posto nella danza israeliana con il primo lavoro, “Rose can’t wait”, che ha vinto il primo premio Suzanne Dellal Shades in Dance competition nel ‘99, e alla Jerusalem Academy of Music and Dance Choreography Competition. “Rose can’t wait” è stato invitato al Pina Bausch Festival e ad essere portato in scena dalla Galili Dance Company. Ha lavorato come coreografa indipendente e ha dato il suo apporto creativo a numerose compagnie, incluse Bat – sheva Ensemble CNDC l’esquisse, Campania Instavel Galili Dance in Olanda e altre. Oltre al suo lavoro di coreografa e danzatrice, Ronit Ziv è una docente riconosciuta attraverso i suoi workshop innovativi e le masterclass che tiene in giro per il mondo da oltre vent’anni: alla UCLA, in Italia, Portogallo, Germania e Francia.

Nel 1999, Ronit Ziv ha fondato la sua compagnia a Tel-Aviv. Tra le artiste/coreografe più importanti della sua generazione, ha creato 15 lavori dalla fondazione del Ronit Ziv Ensemble, partecipando a 20 produzioni e più, ed è stata co-direttore artistico al Curtain Up Festival – Suzanne Dellal di Tel-Aviv, città in cui ha ottenuto una laurea in “ricerca nell’ambito delle performance arts”. Ha studiato teatro alla Beit-Zvi Academy of Performing Arts. Ha vinto nel 2002 e 2005 il Premio del Ministero della Cultura del suo paese per giovani coregorafi. A oggi, prosegue nell’implementare incontri artistici e scambi dinamici, collaborando con numerosi coreografi internazionali e artisti di discipline differenti in Israele ed Europa.

Lista di ispirazioni: Vita quotidiana / Una passeggiata in città / Guidare tardi la notte/ Storie d’amore / Ascoltare / Leggere / Teorie psicologiche / Progetto di scambio / Il deserto / Intimità / Ridere / Piangere / Vita

Workshop on sound

Seijiro Murayama – Pratiche collettive con l’uso della voce, del corpo e manipolazione di oggetti

Tema del workshop

I partecipanti lavoreranno insieme usando la loro voce, i movimenti del corpo, e la manipolazione di oggetti. Gli esercizi saranno applicati a ogni specifico campo d’interesse (musica, recitazione, danza…). L’azione dell’ascolto, nelle sue diverse possibilità, sarà un aspetto nodale del workshop. Seijiro è un percussionista il cui lavoro principale si concentra sull’improvvisazione non idiomatica, sulla composizione elettroacustica e sulla collaborazione fra differenti discipline.

A chi si rivolge

Questo workshop è aperto ad artisti (musicisti, ricercatori, attori, danzatori e altri soggetti) interessati all’improvvisazione.

Date e orari

9 – 11 settembre. Orario: 10.00 – 16.00 con pausa pranzo .

Come iscriversi

Inviare la propria candidatura entro il 1° settembre a info@liveartscultures.org. Indicare nell’oggetto della mail “Seijiro Murayama – Workshop”

Costo

150 € (formazione + vitto)

Altre facilitazioni

Possibilità di alloggio in strutture convenzionate
Partecipazione gratuita al seminario “Drammaturgie sonore: spettacoli, installazioni, video”
condotto da Valentina Valentini e Walter Paradiso (8, 9 e 10 settembre, ore 17.30-19.30)

Seijiro Murayama

Percussionista, batterista, Seijiro Murayama lavora in Francia dal 1999, dopo più di vent’anni spesi nell’ambito della musica improvvisata. Il suo lavoro è per lo più focalizzato sull’unione fra la musica e altre arti, come la danza (Catherine Diverrès), video (Olivier Galloni), pittura (Francesco Bidault), fotografia (Purpose.fr), letteratura e filosofia (Jean-Luc Nancy, Ray Brassier), performance (Diego Charny)… A fianco di questi progetti plurali, lavora anche con il suono puro (Jean-Luc Guionnet, Axel Dörner, Blechmann Tim Seymour Wright, Toshiya Tsunoda). L’improvvisazione è il suo interesse principale, anche se non segue questa traccia durante le sue performance in pubblico. Il suo approccio è basato sull’attenzione rivolta a spazi e luoghi, all’energia del pubblico, al silenzio nelle sue differenti qualità (fisico, sociale, ontologico). Seijiro ha studiato la problematicità esistente fra idiomatico e non idiomatico – “Idiomi e idioti” (con Jean-Luc Guionnet, Mattin, Ray Brassier 2009). Nel 2016 è stato artista in residenza a Villa Kujyoyama, Kyoto, con Didier Aschour.

Evento: Electro Camp 4 – International Platform for New Sounds & Dance
Quando: Seminario 8 – 10 settembre
Dove: Forte Marghera, Venezia – Mestre
Fee: 20 €

Seminario

Valentina Valentini e Walter Paradiso – Drammaturgie sonore: spettacoli, installazioni, video

Tema del seminario

La scrittura dei suoni è una scrittura che rimane sempre guidata dall’oblio di ciò che raccoglie. Questo perché niente di quanto viene scritto su ciò che si è udito arriva ad essere acquisito una volta per tutte. Ciò che la scrittura vuole trasmettere si misura costantemente con il rischio dell’incertezza, della fragilità di quel fenomeno che è l’ascolto, quanto quello della fugacità di qualsiasi messaggio veicolato dal suono. La difficoltà aumenta nei casi di spettacoli di danza o teatrali e di installazioni audiovisuali, che sono i campi che si intende indagare, utilizzando contributi metodologici interdisciplinari. L’intento è quello di riformulare una mappa, e anche più di una, di concetti, regole, campi applicativi, per potersi muovere in quelli che sono i percorsi del suono. Se ne possono conoscere gli aspetti fisici, gli andamenti nello spazio, la strumentazione, e le varie forme musicali. Il seminario si basa sull’ascolto e l’analisi di un variegato repertorio di drammaturgie sonore che includono figure vocali (il silenzio, il grido, il gesto sonoro, le voci acusmatiche, gli scarabocchi fonetici…); il rapporto fra suono e azione (movimento e immobilità, azione singola e di gruppo); fra suono e immagine in movimento.

Casi di studio

The Refusal of Time di William Kentridge
Five horizons di Ryochi Kurokawa
Spettacoli: Alvis Hermanis, The Sound of Silence (2008) Viaggio al termine della notte, Socìetas Raffaello Sanzio

A chi si rivolge

Il seminario è aperto ad artisti, studiosi, ricercatori, curiosi.

Date e orari

8 – 10 settembre. Orario: 17.30 – 19.30

Come iscriversi

Inviare la richiesta di partecipazione entro il 1° settembre a info@liveartscultures.org.
Indicare nell’oggetto della mail “Valentini Paradiso – Seminario”

Costo: 20 €

Valentina Valentini

Insegna arti performative e arti elettroniche e digitali, Sapienza, Università di Roma. Ha dedicato vari studi storici e teorici al teatro del Novecento: “Nuovo teatro Made in Italy” (Bulzoni 2015), “Drammaturgie sonore” (Bulzoni 2012), “Mondi, corpi, materie. Teatri del secondo Novecento” (Mondadori 2007), “Dopo il teatro moderno” (Politi 1989), “Il poema visibile”, “Le prime messe in scena delle tragedie di Gabriele D’Annunzio” (Bulzoni 1993), “La tragedia moderna e mediterranea” (Angeli, 1991); alle interferenze fra teatro e nuovi media (“Teatro in immagine”, Bulzoni 1987) e alle arti elettroniche (“Medium senza Medium”, Bulzoni 2015; “Le pratiche e Le storie del video”, Bulzoni 2003). Pubblica su riviste nazionali e internazionali (Performance Research, PAJ, Biblioteca Teatrale, Close Up, Imago). Ha diretto il Centro Teatro Ateneo, centro di ricerca sullo spettacolo, Sapienza, Università di Roma dal 2011 al 2015.

Walter Paradiso

Artista e PhD. Lavora con il video e con il suono, attraverso una ricerca che recupera la dimensione narrativa nei territori delle arti elettroniche e performative. Un racconto che si costruisce mediante l’attraversamento di luoghi arcaici reinseriti nella sfera del quotidiano e la voce narrante del corpo dei danzatori.