EGYPTRIXX, Pure, Beyond Reproach

Come per molti “accelerazionisti” in campo musicale, il percorso di David Psutka comincia sul dancefloor e poi devia verso qualcosa di concettualmente più elaborato. Passato per la parentesi heavy ambient di Ceramic TL, il canadese si riappropria del nom de guerre Egyptrixx per questo doppio lp appena pubblicato da Halocline Trance. Il precedente disco con questa firma, prima uscita dell’etichetta tirata su da Psutka stesso, rimaneva giusto a metà strada fra techno e nuove sonorità in alta definizione: un lavoro che a questo punto potremmo definire, al pari dell’album a nome Ceramic TL, come di passaggio, propedeutico rispetto ai recenti sviluppi.

Egyptrixx utilizza la reiterazione come elemento chiave in un’estetica postumana e confeziona un disco dalla sintassi ineccepibile, attingendo a un repertorio di suoni di certo meno nutrito in confronto a quello di altri devoti dell’accelerazione, di un – che so – Kode9 o M.E.S.H., ma anche rispetto al suo stesso passato, ricorrendo agli stilemi legati al genere, cioè i consueti suoni vetrosi, le staffilate, le sgassate, il rimestare di liquidi (onnipresente), lo sgocciolio. Un album in cui domina la freddezza delle macchine, ma in cui i momenti più riusciti sono, per converso, quelli in cui un certo tepore si avverte: la voce deformata dal vocoder nella title-track, la disinvoltura dei synth di “Anodyne Wants To Ammo”. Per il resto possiamo pure restare umani a cuor leggero.


Tracklist

01. Lake of Contemplation Pool of Fundamental Bond
02. We Can be Concrete
03. Show Me How to Live
04. Pure Beyond Reproach
05. V.E.P.N.
06. Plastic Pebble [beat] 07. Anything u Say Everything u Do
08. Anodyne Wants to Ammo
09. Baby How Strong Are We
10. Ti Exactamundo