Altre due cassette Svbterrean Tapes

Ci siamo già occupati di Svbterrean in un precedente articolo.

AZEVEDO, Early Recordings – Terceira, 1975


Immaginiamocelo così Azevedo, taciturno e incline alla malinconia come tutti gli isolani, la pelle del viso segnata dal vento e dalla salsedine, mentre, imbracciata la vecchia sei corde, tenta di dare sfogo a quella tristezza che informa di sé molta della musica di genealogia lusitana, mentre cerca di non pensare a quello che sta oltre le onde dell’Oceano, chissà, un amore lontano, forse la promessa di una vita diversa. Ce lo immaginiamo perché di lui non sappiamo molto: sarebbe nato nel 1946 sull’isola di Terceira, nelle Azzorre, e qui avrebbe registrato nel 1975 le tracce recuperate da Svbterrean Tapes e pubblicate su nastro.

Il tempo sull’isola gira a velocità differenti, plasmato attorno alle attività dell’uomo, e così la musica e i suoi ritmi sembrano scorrere modellati come sabbia fra le dita di Azevedo, immerso in quella natura su cui egli domina però e a cui imprime i propri ritmi; le note sembrano spuntare spontanee, tante piccole infiorescenze che il misterioso chitarrista organizza in composizioni non estranee a certa psichedelia che, portata forse dalle onde radio, doveva aver germinato nella sua musica, tenuta stretta con i ritmi brasiliani di cui troviamo traccia viva nel corpo centrale dei primi due pezzi. Nel terzo brano il rumore di fondo (si distingue chiaramente qualcosa che cade durante l’esecuzione) aggiunge un elemento di forte realismo a un insieme velato di una tristezza mite che si scioglie in un tambureggiare ipnotico sulla cassa armonica; poi di nuovo è un fiorire timido di note, quasi accennate. Nella traccia conclusiva la natura rigogliosa del field recording avvolge le note di un organetto festoso. Il finale lascia smarriti e insinua in noi il dubbio che Azevedo forse non sia mai esistito, che sia solo uno stato d’animo: quella tristezza che, difficile da razionalizzare, ti fa anche un po’ compagnia. (Angelo Borelli)

BALANCE, 00


Luciano Lamanna e Davide Ricci hanno già fatto uscire come Balance un paio di cassette, 1 e 2, mentre l’interessante 3 è sulla romana Subsound in versione lp. Ora è la volta di questo paio di pezzi per la Svbterrean – registratI in presa diretta a Roma nel 2015 – piccola etichetta veneta che conosciamo bene, dato che chi la gestisce scrive anche su queste pagine. “Void” è una passeggiata electro dal ritmo sostenuto, ma che possiede un andamento melodico elementare quanto efficace, “Void – Void”, invece, occupa il secondo lato di questo nastro e a conti fatti assomiglia ad una variazione sul tema dalla forte impronta aphexiana, ma come bagnata idealmente nelle vasche nucleari costruite dai Throbbing Gristle. D’altronde, se si conosce almeno un po’ quella che è la storia musicale dei due, Ricci ha detto la sua con questo progetto, mentre Lamanna è una vecchia conoscenza (Assalti Industriali, Der Noir, Lunar Lodge), dunque non ci si deve affatto meravigliare di ascoltare simili proposte. Per collezionisti incalliti di tape in edizione limitata. (Maurizio Inchingoli)