DOON KANDA, Luna

DOON KANDA

Conosciuto ai più per essere la mente dietro al disagio plasticoso dei video di Arca, FKA Twigs e Björk, Jesse a.k.a. Doon Kanda ritorna su Hyperdub per una seconda sortita in veste di musicista dopo l’ep Heart dell’anno scorso. Di poco più lungo del suo predecessore, venti minuti scarsi in tutto, questo ep non si allontana molto né da quanto già sentito né dall’influsso palese dei personaggi citati in apertura. Prendete un po’ di quel sound lacero/stridente alla Arca, riducetelo ai minimi termini, inseritelo in una cornice che recuperi un bella dose di IDM dei primi anni ’00, sporcate il tutto a dovere, aggiungete qualche tocco melodico disperatamente rétro e avrete una buona approssimazione di ciò che vi aspetta in Luna: un insieme di intarsi di synth sparati in toni squillanti e incrostati che appaiono come una reazione parossistica a un senso generale di fragilità che non si riesce ad esprimere se non graffiando con accanimento il muro con le unghie… oppure prendendo qualche linea melodica di fattura più che convenzionale ed esasperandola fino a farla diventare una specie di urlo d’invocazione a volte troppo affettato. Un giochetto che non sempre riesce, come in “Lamina” e il suo synth-pop becerissimo che sembra tirato fuori da qualche lacrimoso recesso commerciale anni ’80. Meglio quando ci si concentra sugli incastri tra break e fughe di synth, che magari non saranno al top dell’ispirazione ma fanno il loro dovere, come nella sussultante “Molting” o nella ultra-classica ma godibile botta di drum’n’bass affilato di “Crinoline”.