DONATO EPIRO, Rubisco

Rubisco è un album difficile, a suo modo problematico. Il perché è presto detto: si tratta di una raccolta di tracce nuove attraverso la quale Epiro cerca una nuova via di fuga stilistica (col precedente Fiume Nero, invece, aveva ripescato tra i suoi archivi). Donato precisa che è il caso di ascoltare il disco in cuffia, ad alto volume e al buio: Rubisco è una sorta di sfida, ai nervi, ai timpani, un insieme di musiche, le più disparate, che una volta entrate nel cervello provocano stordimento e assuefazione, e la traccia che apre è paradigmatica di quello che il musicista mette sul piatto. Insomma, il suo intento resta quello di creare tappeti elettronici complessi (chissà quanto ha inciso il ruolo di Neel al mastering), questa volta particolarmente a-ritmici e amorfi, che davvero non sai come inquadrarli. Eppure la sensazione generale è quella di un avvicinamento a certa recente grammatica accelerazionista, tutta scatti: le staffilate di “Scilla”, i rimbombi, la techno alterata ed acquatica di “Nessuna Natura”, le ritmiche spezzate di “Ombra Marina”, come immerse in un fluido che si muove oleoso e ostinato attorno ai nostri corpi, quindi intrinsecamente materico e disturbante.

Più la si ascolta e più viene da pensare che Rubisco sia una pubblicazione impetuosa ed aliena, che innervosisce quasi data l’assenza di facili appigli “melodici”, al punto che pare di ascoltare una sorta di post-musica. Questo coraggio, questo atteggiamento provocatorio, di chi si muove al buio e azzarda ipotetiche vie sonore, va preservato e sostenuto. Notevole.


Tracklist

Lato A

01. Rubisco
02. Ombra Marina
03. Nuovo Linguaggio
04. Luminosa

Lato B

01. Nessuna Natura
02. Scilla
03. Affluente
04. Luce Assente
05. Pupille