DINOSAUR JR., I Bet On Sky

I Bet On Sky

Da qualche anno arriva il momento in cui il fan dei Dinosaur Jr. sente il bisogno, magari un po’ recondito, di un nuovo disco dei suoi beniamini: oramai, dalla reunion a oggi, J Mascis e la sua allegra combriccola cercano di non farci stare troppo a digiuno, anche se è pur vero che dall’ultimo Farm sono già trascorsi tre anni. Tre anni che hanno ospitato ottimi concerti e due ottime parentesi soliste sia di J sia di Lou Barlow, usciti rispettivamente con i cantautorali Several Shades Of Why e Goodnight Unknown.

Adesso arriva I Bet On Sky: rivoluzionerà, cambierà o semplicemente aggiungerà qualcosa di diverso a quanto ascoltato in precedenza? Scordatevelo proprio. La decima prova in studio del terzetto di Amherst ci regala “soltanto” delle nuove canzoni. Tutte su un ottimo livello di scrittura e incentrate sullo stile che ci ha fatto innamorare dei Dinosaur Jr. sin dalle prime schitarrate.

“Don’t Pretend You Didn’t Know” è una perfetta b-side di Where You Been, con l’aggiunta di qualche nota di tastiera. “Watch The Corners”, “Almost Fare” e “Stick A Toe In” sono le solite riletture di Neil Young in chiave iper-rumorosa e superscazzata: ennesima testimonianza dell’influenza del canadese sul suono della band, che il loro leader continuerà sempre a negare, sbuffando con autistica nonchalance. Assai indovinati anche i due brani composti da Lou Barlow, “Rude” e “Reconigtion”: il primo è un commovente power-pop à la R.E.M. suonato più dai Sebadoh che dai Dinosaur Jr.; il secondo, un gioiello elettroacustico dalle pregevoli aperture melodiche, impreziosito dalle sferzate chitarristiche di un J Mascis davvero in forma. “I Know It Oh So Well” presenta invece degli inserti ai limite del funky, miscelati alla corposità di un grassissimo muro sonoro, mentre “Pierce Morning Rain”, uno degli episodi più felici, inventa la versione punk-pop dei Byrds. Dannatamente byrdsiana (sempre in veste “fuzz”, s’intende!), nel suo arpeggiare/fraseggiare elettrico, anche “What Was That”, efficace pure melodicamente. I sette minuti di “See It On Your Side” concludono un altro riuscitissimo disco di J, Lou e Murph: eufemistico definirlo di maniera, ma al contempo un vero piacere per le orecchie.

I Dinosaur Jr. sono uno di quei gruppi che ti danno esattamente quello che vuoi a ogni loro nuova uscita: non stravolgono nulla e non si smuovono di una virgola dalla loro fortissima identità, ma riescono sempre a farti stare bene, a farti tornare il sorriso, a farti piangere, a farti venir voglia di comprare un paio di pedaline nuove per la chitarra e a risvegliarti l’interesse per tanti dischi che non rimettevi nel lettore  o sul piatto da secoli.

Vogliamo forse crocifiggerli? Direi proprio di no.

Tracklist

01. Don’t Pretend You Didn’t Know
02. Watch the Corners
03. Almost Fare
04. Stick a Toe In
05. Rude
06. I Know It Oh So Well
07. Pierce the Morning Rain
08. What Was That
09. Recognition
10. See It On Your Side