DIAGRAMS, Black Light

Black Light

(Non) è nata una stella?

 Diagrams è il nuovo progetto di Sam Genders dei Tunng. Evidente è la voglia di affrancarsi dalla cosiddetta “folktronica” della quale il vecchio gruppo era uno degli alfieri, tanto che registriamo un leggero avvicinamento a una forma di cantautorato, sempre dal vestito elettronico (anche vagamente ipnagogico, a dirla tutta) ma più “provocatorio” e accompagnato dai classici strumenti da studio.
“Ghost Lit” è descrizione di incubi e di paure notturne, “Tall Buildings” sembra fare il verso ai Beach Boys passati al frullatore dell’ultimo Panda Bear, solo che il trucco viene subito svelato e l’originalità non risulta essere proprio di casa, per così dire. Non fraintendeteci, il mestiere c’è, anche una buona ispirazione di fondo, ma il tutto sa di quel gioco astuto e studiato sin nel minimo dettaglio che sinceramente si fa presto dimenticare. “Appetite” è un rockettino venato di soul, ma c’è troppo ammorbidente e il capo è sbiadito nonostante i fiati cerchino di dare colore.
Genders mantiene il proprio timbro sempre su toni bassi, come a voler ribadire la sua natura di crooner del web 2.0: una vera e propria “timida macchina da guerra”, quindi, nella quale tutto gira a meraviglia, ma alla resa dei conti a vuoto. “Antelope”, invece, è più sghemba, infatti le cose migliorano, e la conclusiva e lunga “Peninsula” fa il suo dovere (melodia azzeccata anche se invero un tantino ripetitiva), anche col suo finale sognante: come un Elliott Smith posseduto dal fantasma di Peter Gabriel che “canzona” l’atmosfera di American Beauty.

Compitino ben architettato ma senz’anima, purtroppo.

Tracklist

01. Ghost Lit
02. Tall Buildings
03. Night All Night
04. Appetite
05. Mills
06. Antelope
07. Black Light
08. Animals
09. Peninsula