DEVILISH IMPRESSIONS, Postmortem Whispering Crows

DEVILISH IMPRESSIONS, Postmortem Whispering Crows

I polacchi in oggetto sono in giro da ben 17 anni e con 4 dischi a piena durata usciti prima di questo nuovo ep di tre pezzi. Nonostante un’immagine prettamente black metal, i pezzi e il suono dei Devilish Impressions offrono più del previsto e, in potenza, potrebbero ambire addirittura a un pubblico molto vasto. Elaboriamo. Il suono è decisamente moderno, non black metal secondo i canoni, bensì molto metal per le masse. Quello che ci si può aspettare, insomma, da un gruppo su Nuclear Blast, etichetta di metal per le masse per antonomasia: batteria poco naturale, chitarre con accordatura ribassata, voce in primissimo piano. I pezzi sono piuttosto articolati: a uno sfondo genericamente black metal vengono unite parti atmosferiche, arpeggiate, armonizzate, in genere molto m(i)elodiche. I riff sono in genere basilari, più percussivi che altro, e anche in questo l’odore di modernità è decisamente pervasivo. Nei pochi momenti in cui la velocità sale, cresce anche il piacere dell’ascolto (come nel riff iniziale di “Interregnvm”, molto in stile Inquisition), ma lo stridore con quegli assoli così melodici da gruppo hard rock depotenzia qualunque aura malvagia possa essere emersa prima. Per non parlare delle parti più “groovy” (non amo il termine, ma l’italiano non offre niente di più comprensibile), che di certo non eccitano l’entusiasmo. Tollero, apprezzo pure, tutti questi “modernemi” nella musica che li ha originati, ma non come linguaggio consolidato. Per fortuna dei Devilish Impressions in molti non la pensano come me e la platea di persone che potrebbe apprezzare il gruppo è sicuramente molto nutrita.