DEMETRA SINE DIE, Post Glacial Rebound

Post Glacial Rebound

Post Glacial Rebound, terzo album dei Demetra Sine Die, è un lavoro di cui non è semplice parlare, perché la sua forza – e parzialmente il suo limite – sta in un approccio alquanto eterogeneo e aperto a differenti input, dalle espansioni post-metal all’estremismo black, da evidenti strizzate d’occhio alla psichedelia a un mood rock che impedisce di definirlo estremo, nonostante con l’estremismo sonoro abbia più di un punto di contatto. La scrittura bilancia, infatti, momenti in cui la voce sofferta ma non esasperata prende il sopravvento, ammantando il tutto con melodie ricche di pathos, a improvvise impennate in cui il trio (synth, chitarra e batteria) lascia andare la sua componente metallara per chiamare in causa scenari ben più amichevoli, come in “Birds Are Falling”, col suo coro quasi ruffiano che dà la giusta personalità al pezzo. Si sente che i Demetra Sine Die hanno imparato a gestire il loro arsenale, ma anche che non hanno smesso di provare ad accostare nuovi colori, a tratti contrastanti. Proprio questo gusto eclettico, come si diceva in apertura, potrebbe apparire forse eccessivo, ma a questo rimedia il lavoro certosino su incastri e passaggi tra le varie componenti posto in essere dai musicisti coinvolti nella creazione di questa piccola Babele musicale. Si avverte una forte pulsione a sperimentare sia nelle parti strumentali, sia nei differenti tipi di approccio vocale, tanto che nel disco intervengono anche Luca Gregori e Tom Stearn in qualità di ospiti in un paio di brani e provvedono ad ampliare la gamma di impostazioni utilizzate.

In realtà, alla fine dei giochi, Post Glacial Rebound non risente troppo di questo carattere onnivoro, che ne rende difficile la classificazione ma non ne compromette la fruizione. Ovviamente, sempre che si sia altrettanto aperti quanto a varietà di ascolti e si possegga la giusta curiosità per non lasciarsi spaventare dalle facce apparentemente antitetiche della proposta. Disco coraggioso senza dubbio e sempre giocato sul filo, ma anche disco ricco di carattere e di fascino.