DEATH, Leprosy

Death - Leprosy

È colpa del mio approccio analitico alla musica (e alla vita in generale), ma non mi sono mai appassionato ai dibattiti su quale sia il migliore disco di un gruppo quando il gruppo in questione è “hors catégorie”. Intendo cioè un gruppo che sia sempre stato in evoluzione creativa e che abbia avuto un importante impatto storico. Gente come Celtic Frost, Einstürzende Neubauten o Swans, ad esempio, ha sempre continuato imperterrita per la sua strada, non ha mai ceduto al revivalismo di se stessa (al contrario di tanti nomi ben più storici), quindi rispetto profondamente ogni disco di queste band in quanto tappa di un percorso. Non mi sentirete mai denigrare Cold Lake dei Celtic Frost sebbene sia consuetudine farlo, anzi, è un album che apprezzo perché lo inquadro storicamente all’interno della loro evoluzione. Assegno anche i Death a quest’élite musicale. Gli old schoolers ritengono Scream Bloody Gore il loro esito migliore, altri preferiscono il periodo “tecnico”. Personalmente adoro tutti i loro dischi, per quanto diversi gli uni dagli altri. Persino quelli più recenti, prima della morte di Chuck Schuldiner nel 2001, sono magistrali nell’unire violenza e appunto tecnica, letteralmente senza rivali. Gruppo fondamentale, insomma, e con un seguito di pubblico sempre numerosissimo. Dettaglio sicuramente non sfuggito ai business-men del metal, per i quali i Death ormai non sono altro che una mucca da mungere fino allo sfinimento. Il tour dei Death (To All), cioè il gruppo formato da musicisti che hanno suonato con Chuck nel periodo di Human, è l’apice della paraculaggine: hanno pure provato a spacciarsi per “Death” quando è ovvio che i Death erano solamente Chuck Schuldiner e gli altri mere comparse. Ve li immaginate gli altri Death (SS) in concerto senza Steve Sylvester? O i Megadeth senza Dave Mustaine? La ristampa di Leprosy, a cura della Relapse, rientra in questo filone. Nulla in contrario al mantenere i dischi in circolo. È giusto, anzi, che siano sempre disponibili e che non diventino solo merce per collezionisti, perché ciò che conta è la musica. La Relapse, però, ha pensato bene di infarcire questa riedizione di gadget inutili e di materiale musicale extra che non è purtroppo bonus, perché un triplo cd ha sicuramente il suo costo non indifferente. Il target è ovviamente l’appassionato di metal in generale che non può non avere un classico del genere in casa, ma anche il fan sfegatato che non sa rinunciare all’edizione diversa rispetto alle altre dieci che già possiede. Il materiale in più è, nella fattispecie, costituito da live e rehearsal dalla qualità decente, ma che nulla aggiunge a un disco che non sto nemmeno a commentare: nel 1988 come oggi è un capolavoro assoluto del death metal. Avrebbe avuto più senso fare un’uscita a parte con questo materiale inedito nel rispetto delle tasche degli appassionati. Ci sono etichette che rispettano le tasche degli appassionati? Mica tante… Voto: pollice verso per questa edizione, fate onore alla memoria di Chuck Schuldiner e compratevi, se già non l’avete, una qualsiasi altra edizione dal prezzo abbordabile.

Tracklist

Disc 1

01. Leprosy
02. Born Dead
03. Forgotten Past
04. Left To Die
05. Pull The Plug
06. Open Casket
07. Primitive Ways
08. Choke On It

Disc 2

Leprosy – 9/23/87 Rehearsal

01. Open Casket
02. Choke On It
03. Left To Die
04. Left To Die – Take 2

Leprosy – 12/05/87 Rehearsals

05. Left To Die
06. Open Casket
07. Pull The Plug
08. Choke On It
09. Born Dead
10. Forgotten Past

Disc 3

Live at Backstreets, Rochester, NY – December 13th, 1988

01. Leprosy
02. Open Casket
03. Zombie Ritual
04. Pull The Plug
05. Left To Die
06. Mutilation
07. Forgotten Past
08. Born Dead
09. Denial Of Life
10. Primitive Ways
11. Infernal Death

Live at The Dirt Club, Bloomfield, NJ – December 11th, 1988

12. Leprosy
13. Pull The Plug
14. Forgotten Past
15. Primitive Ways

Digital Deluxe ONLY Bonus Tracks – Live at The Dirt Club, Bloomfield, NJ – December 11th, 1988

16. Open Casket
17. Mutilation
18. Infernal Death