DEAFKIDS, Metaprogramação

DEAFKIDS, Metaprogramação

Esattamente un anno fa parlavamo (molto bene) di Configuração Do Lamento, secondo album dei Deafkids, uscito nel 2016 ma ristampato nel 2018 da Neurot Recordings. Se non bastavano già le loro prime registrazioni a renderlo interessante, Steve Von Till ha dato al mondo un’altra occasione per conoscere questo trio brasiliano. Per chi si stesse trovando in questo momento a leggere per la prima volta questo nome, stiamo parlando di una band che è stata capace di fondere ritmi d-beat, riff alla Hellhammer, noise e percussioni dal chiaro richiamo tribale. Se all’inizio questi elementi non erano ancora presentati al meglio, la proposta col tempo è molto maturata. In questo nuovo Metaprogramação la componente rumoristica è sempre più predominante e la forma canzone viene superata del tutto: così com’era già evidente sul precedente full length, è come se avessimo a che fare con un brano unico diviso in più parti. Tutto questo ovviamente non può che assumere dei connotati psichedelici, tra clangori, distorsioni e voci riverberate. Dovendone scegliere uno, il pezzo che più riassume l’intento della band è “Templo Do Caos”, una danza tribale che è perfetta per descrivere un mondo controllato da intelligenze artificiali, in cui l’umanità è sempre più schedata e controllata dalle macchine e dagli algoritmi. In poche parole, è lo scenario di un Brasile post-apocalittico ai tempi di Bolsonaro.

Proprio all’epoca come vi consigliammo Configuração Do Lamento, nel 2019 facciamo lo stesso con Metaprogramação. I Neurosis già se li sono portati in tour e qualcuno si ricorderà quando passarono l’anno scorso per Bologna assieme ai Converge. Adesso saranno nuovamente in giro assieme ai Ratka, suoneranno anche al Roadburn ma senza arrivare in Italia. Segnatevi fin da subito il loro nome, in modo da non perderveli quando saranno di nuovo qua.