DEAD NEANDERTHALS / KURU, Split 7”

Kuru

Unire le forze è sempre importante. Da un lato la new wave of dutch heavy jazz dei Dead Neanderthals, dall’altro il free jazz jookloide dei trentini Kuru. Sembrerebbe quasi il modo con cui Strom Records (che co-produce questo 7″ assieme alla Kohlhaas) preannuncia il più succoso – si spera – lavoro dell’incarnazione electric del duo sax-batteria italiano, qui in versione prettamente acustica.

Bordoni iniziali, pelli e piatti che richiamano direttamente ritmi tribali dalla Papuasia dalla natura sì incontaminata, ma selvaggia, come ci ricordano le urla spiritate di Pero e Seba in “Fiume Asaro”.

Sax e batteria è anche il caso dei due olandesi, ma – diversamente dal loro Polaris – anche con un pesante rinforzo elettronico che, a dispetto dei barriti di O (sax baritono), provenienti da qualche Painkiller zorniano, ti fa credere, anche grazie alla batteria serrata di R, di stare ascoltando Carboniferous degli Zu compresso in soli sei minuti.

Non siete comunque obbligati a seguire l’ordine suggerito nella custodia di questo bell’ep (serigrafato a mano): decidete voi se annegare nelle acque torbide dei Kuru o se farvi seppellire da una montagna che vi sta franando addosso.