CRISTIANO BOCCI, Beyond The Dark Zones

Una formazione classica, il successivo interesse per avanguardia ed elettronica e l’amore per la matematica rappresentano componenti fondamentali del substrato eterogeneo alla base della pratica sonora di Cristiano Bocci. Chi ha fin qui seguito la sua produzione solista e le risultanze delle diverse collaborazioni da lui attivate ha ben presente come questa premessa tenda a tradursi in traiettorie sonore ibride che intersecano strumentazione acustica e trame sintetiche in un insieme stratificato e difficilmente catalogabile.

Le medesime premesse – in forma ancor più evidente ed espansa – sono presenti nel nuovo Beyond The Dark Zones, album crepuscolare concepito come sequenza di paesaggi sonori inquieti in bilico tra atmosfere dark ambient, retaggi jazz e pulsazioni post-techno. Il tono oscuro – palesato dal titolo scelto e reso efficacemente dall’artwork di Marinella Caslini che campeggia in copertina – è l’elemento guida che percorre l’intero lavoro a partire dal drone profondo che apre e struttura “Acid Neighbours” fino al notturno corale di “Respiro”, guidato dal pianoforte di Mara Lepore. Tra questi estremi si svela un universo sonoro composito, fatto di stralci di quarto mondo hasselliano impigliati tra synth nervosi e riff taglienti di chitarra (“City Blur Walking”), trame doom ruvide cadenzate dalla voce profonda di Gianluca Beccuzzi (“The Night”), dark jazz fumoso (“White As Moon, Black As Night, Red As  Blood”) e derive free dissonanti scandite da pulsazioni irregolari (“Evil Pain”). Fondamentale è il contributo dei musicisti chiamati in causa, in particolar modo risulta imprescindibile la varietà di sfumature date da tromba e flicorno (affidati a Emiliano Nencioni), dal trombone di Paolo Acquaviva (sodale di Bocci nel trio Il Giardino Di Cemento e nel progetto DuoSerpe) e dal sax baritono di Diego Rossi.

L’ampio spettro di materiali sonori utilizzati trova precisa collocazione in questo insieme cangiante, mettendo in risalto la regia del compositore toscano e producendo un itinerario stimolante su cui viene costantemente voglia di tornare alla scoperta di nuovi dettagli.